Burgio (Essere comunisti – Prc): No ai disegni di privatizzazione dell’università italiana

COMUNICATO STAMPA

La notizia di un convegno “a porte chiuse” sull’Università, tenutosi a
Venezia il 6 marzo scorso, deve allarmare tutti coloro che hanno a
cuore il destino dell’Università italiana e dell’intero sistema formativo del nostro Paese. Nel corso dei lavori alcuni parlamentari del centrosinistra e del centrodestra (tra i quali gli onorevoli Nicola Rossi e Renato Brunetta) hanno presentato un progetto di trasformazione delle Università in Fondazioni, già oggetto di una proposta di legge presentata alla Camera dall’on. Rossi al termine dell’ultima legislatura e attivamente propugnata da esponenti dei Ds nel corso del confronto programmatico in seno all’Unione. Si tratta in sostanza di una ipotesi di radicale privatizzazione delle Università che, lungi dall’invertire la tendenza delle sciagurate ‘riforme’ Moratti, le condurrebbe al loro naturale approdo. Ove disegni di questo genere dovessero prevalere, si compirebbe dunque un ulteriore passo verso la piena subordinazione dell’Università agli interessi delle imprese, verso la precarizzazione del personale docente e non docente e verso la limitazione della libertà di insegnamento sancita dalla Costituzione. Rimaniamo fermamente convinti che la Scuola e l’Università debbano rimanere pubbliche, che la loro gestione debba essere sottratta a criteri aziendalistici e prevedere spazi sempre più ampi di partecipazione, che la selezione del personale docente debba obbedire ai soli criteri della preparazione e della capacità didattica. Per tali ragioni ci batteremo senza sosta contro questi progetti restaurativi di stampo oligarchico, così come in questi anni ci siamo fermamente opposti alle controriforme classiste del ministro Moratti e, prima ancora, alle aperture al finanziamento pubblico alle scuole private operate dal ministro Berlinguer.