Bruxelles promuove la Finanziaria 2006

«Ce l´abbiamo fatta». Sulla carta la Finanziaria è in grado di ridurre il deficit italiano nella misura richiesta dall´Unione europea, ma per centrare l´obiettivo dovrà essere applicata rigorosamente fino alla fine dell´anno. Giulio Tremonti ha incassato l´atteso via libera dell´Ue alla manovra di riaggiustamento dei conti pubblici scritta al suo rientro autunnale al Tesoro, evitando di ricevere nuovi richiami da Bruxelles alla vigilia delle elezioni. E´ stato Joaquin Almunia, commissario europeo agli Affari economici, a dare l´annuncio, sottolineando però che per tenere fede agli impegni presi con l´Europa l´Italia dovrà applicare le misure della legge di bilancio in maniera rigorosa.
Tremonti è giunto nel primo pomeriggio di ieri a Bruxelles e, insieme alla sua delegazione, è stato ricevuto nell´ufficio di Almunia collocato nei piani alti del Berlaymond, il palazzo della Commissione europea. L´incontro è durato una cinquantina di minuti ed è stato seguito da una conferenza stampa. «Le misure contenute nella Finanziaria sono significative», ha spiegato Almunia senza nascondere il proprio apprezzamento per il lavoro condotto dal Tesoro. Ma il responsabile europeo ha ricordato che il proprio giudizio riguarda solo gli interventi annunciati dalla manovra, che dovranno mostrarsi efficaci anche nella pratica. «Se tutte le misure previste saranno applicate in maniera adeguata – ha sottolineato – crediamo che le raccomandazioni della Commissione verranno rispettate. Ora è necessario il successo nella realizzazione concreta». Come dire. L´ok non è un assegno in bianco e Bruxelles terrà sotto stretto controllo l´evoluzione dei conti italiani fino a dicembre, pronta ad intervenire se il disavanzo non dovesse scendere ai livelli previsti. Ma non finisce qui. Il prossimo anno lo sforzo dovrà proseguire, in modo da riportare il deficit sotto il 3% del Prodotto interno lordo entro la fine del 2007, come previsto nella procedura contro l´Italia aperta lo scorso luglio dell´Ue, quando i conti pubblici erano fuori controllo a causa del disavanzo accumulato a partire dal 2001.
Da parte sua Tremonti si è mostrato raggiante. «Siamo contenti, ce l´abbiamo “come” fatta», ha detto prima di assicurare che «il nostro impegno, pur essendo all´inizio della campagna elettorale, è di indirizzare tutte le attività ordinarie del Governo per centrare gli obiettivi». Ma il ministro si è spinto oltre, rischiando di «stupire», come ha detto lui stesso, i presenti. «Ringrazio la Commissione e il commissario Almunia per le indicazioni e gli impulsi dati alla Finanziaria», sia in termini quantitativi che qualitativi. Tra Roma e Bruxelles sembra quindi essersi instaurato un clima di totale sintonia e serenità, ben diverso dagli scontri epici tra governi e commissione sulla gestione dei conti pubblici.
Ma, avvertono gli osservatori più attenti, questa atmosfera non deve ingannare. Il Patto di stabilità riformato l´anno scorso, come ha sottolineato lo stesso Tremonti, favorisce il confronto tra le parti sulla gestione dei conti e, come nel caso italiano, sul loro risanamento, lasciando meno spazio ai litigi. Tuttavia non per questo Bruxelles intende mollare la presa sulla disciplina di bilancio e, se sarà necessario, alzerà la voce per assicurarsi che l´Italia rientri sotto il 3% al termine del 2007. L´anno prossimo Roma dovrà anche dare una sforbiciata al debito pubblico che, secondo le previsioni del Tesoro contenute nel programma di stabilità aggiornato a dicembre, al termine del 2006 dovrebbe arrivare al 108%.
Il via libera alla Finanziaria deve ora essere formalizzato dalla Commissione che esaminerà il dossier il 22 febbraio. A marzo sarà sottoposto ai ministri economici dell´Ue per il giudizio finale.
Comincerà allora una fase di monitoraggio sull´andamento del deficit con possibili sorprese ad autunno, quando il funzionamento delle misure tremontiane potrà essere esaminato con i tutti i dati necessari.