RIFONDAZIONE lacerata tra 28 no e 28 sì all’ingresso nel governo regionale? «Assolutamente no, esortiamo anzi la segreteria regionale a costruire l’Unione in Toscana nel più breve tempo possibile: quella della sinistra interna è stato solo un blitz mal riuscito e adesso faremo i conti al congresso». Il segretario provinciale di Rifondazione comunista Maurizio De Santis s’infuria con il capogruppo provinciale Sandro Targetti, che nel comitato federale di venerdì ha presentato un ordine del giorno per stoppare la trattativa regionale finito poi in un 28 a 28. Minaccia di mettere fuori dalla dirigenza tutti «i Targetti» del partito. E conferma che la linea del partito fiorentino è a favore dell’ingresso nel governo toscano.
«E’ stato un pareggio virtuale, il comitato federale è composto da 106 persone e si è già espresso un mese e passa fa sull’ accordo in Regione: la scelta di costruire l’Unione risultò vincente per 51 voti a 44 e il voto di venerdì è stato solo un maldestro tentativo con il solo fine di delegittimare gli organismi dirigenti del partito», insiste De Santis. Oltretutto, continua il segretario di Rifondazione, un «blitz finito male perché è finito in pareggio, approfittando dell’assenza di intere zone come il Mugello, l’empolese, il Valdarno e il Chiami e anche dei circoli dei lavoratori, che sono per l’accordo in Regione». In pratica, il voto di venerdì «non ha nessun valore politico» e il fatto che «si è raccontato dimostra la strumentalità dell’operazione».
E’ il travaglio di una Rifondazione che ha scelto la via dell’accordo con il centrosinistra toscano. L’accordo che, dopo mesi e mesi di trattative, dovrebbe prendere forma il 25 luglio, al momento di votare il Dpef (il documento di programmazione economica e finanziaria) regionale. Ma è anche l’annuncio di una resa dei conti interna.
«L’ipocrisia di chi sta con un piede su due staffe, di chi da una parte sta con la maggioranza e ricopre incarichi dirigenti della federazione e dall’altra lavora contro la linea del partito, avrà il suo chiarimento finale nel congresso che si terrà a settembre», annuncia adesso De Santis. Chi non è d’accordo dovrà stare fuori dagli incarichi dirigenti. «Esorto quindi la segretaria regionale a fare l’Unione in Toscana, sarebbe un segnale forte di unità a sinistra anche per il livello nazionale», conclude DeSantis.
(m. v.)