Nuovo monito del consiglio d’Europa al presidente bielorusso Alexander Lukashenko in vista delle prossime elezioni presidenziali di marzo: l’assemblea parlamentare del consiglio d’Europa ha approvato una risoluzione in cui si fa appello a Lukashenko perche’ non ostacoli lo svolgimento della campagna elettorale e permetta l’affermarsi del pluralismo nell’informazione. Un cartellino giallo e non rosso (nella prima bozza della risoluzione si prevedevano sanzioni contro la Bielorussia, peraltro gia’ sospesa dal voto nell’assemblea di Strasburgo) che suona come un forte ammonimento al presidente bielorusso, ma sottolinea anche la necessita’ di non chiudere definitivamente le porte dell’Europa alla popolazione ed al parlamento di quel paese. Una soluzione di compromesso tra i falchi e i dialoganti che ha visto alla fine prevalere questi ultimi. Nella seconda schiera anche la gran parte della delegazione parlamentare italiana, centrodestra e centrosinistra per una volta d’accordo: Lukashenko significa certo un regime forte e autoritario ma la Bielorussia non e’ soltanto lui e i suoi cittadini vanno aiutati a percorrere in Europa la via di una vera democrazia. “Siamo d’accordo per il massimo rigore nei confronti del regime e per un forte ammonimento – ha detto il presidente della delegazione italiana all’assemblea parlamentare di Strasburgo Claudio Azzolini (FI) – ma non possiamo sbattere la porta in faccia alla Bielorussia. Dobbiamo essere aperti al dialogo e mantenere un rapporto proficuo e costante con i parlamentari di quel paese aiuta nell’obiettivo di rendere piu’ europea la Bielorussia e i cittadini bielorussi sempre piu’ liberi in una dimensione europea che gli e’ propria per storia e cultura”. “La domanda a cui si deve rispondere qui a Strasburgo – ha detto Piero Ruzzante (Ds) – non e’ se esiste un problema di liberta’ e diritti civili in Bielorussia, ma come l’Europa puo’ aiutare popolo e istituzioni bielorusse a procedere con piu’ forza in quella direzione”. Ruzzante ha sottolineato in particolare due aspetti: nelle recenti vicende relative all’approvvigionamento di gas per l’Europa si e’ ritenuto il passaggio attraverso la Bielorussia piu’ sicuro e piu’ garantito rispetto ad altri paesi come l’Ucraina; dopo una missione parlamentare italiana a Minsk e’ stato siglato un protocollo fra Italia e Bielorussia per la riapertura delle adozioni nell’interesse superiore dei bambini rimasti orfani. Dopo aver ricordato che gli Stati Uniti hanno inserito la Bielorussia tra gli “stati canaglia” al pari di Iran, Somalia e Corea, Ruzzante ha invitato il consiglio d’Europa “a non spingere la Bielorussia fuori dal contesto europeo”, e questo nell’interesse del suo popolo.