Il 31 gennaio, nel corso di una conferenza stampa, i massimi dirigenti del Partito Comunista della Federazione Russa (PCFR) hanno risposto alle domande dei giornalisti in merito alla loro partecipazione all’ultima sessione dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa (APCE).
Sulla posizione di censura nei confronti delle autorità bielorusse, assunta dalla maggioranza dei parlamentari dell’APCE in relazione all’imminente svolgimento delle elezioni presidenziali, sono intervenuti rispettivamente Ghennadij Zjuganov, leader del PCFR, e Ivan Melnikov, primo vicepresidente, che, a nome del suo partito, era intervenuto nel corso della seduta dell’Assemblea (n. 134 di “Nuove resistenti”).
Ghennadij Zjuganov
“La risoluzione speciale sulla Bielorussia è stata scritta frettolosamente. Il problema non è stato affrontato seriamente. Io avevo proposto di formare nell’ambito dell’APCE una commissione parlamentare che visitasse Minsk. Se ci si fosse recati in Bielorussia, sono convinto che la maggioranza dei deputati avrebbe maturato un parere in contrasto con quello espresso nella risoluzione. La Bielorussia ha immolato sull’altare della difesa dell’Europa dal fascismo e della democrazia europea un quarto della sua popolazione. La Bielorussia è uno stato più democratico di tanti altri membri dell’APCE. Ad esempio, i rappresentanti della Georgia hanno cercato di mettere sotto accusa la Bielorussia, proprio nel momento in cui metà della popolazione georgiana abbandona la Georgia, scegliendo principalmente la Bielorussia e la Russia.
Le repubbliche del Baltico riabilitano il fascismo, mentre in Bielorussia ciò è inimmaginabile. In Russia, nel silenzio dell’APCE, è stato bombardato il parlamento legale. In Bielorussia il potere rappresentativo è stato riformato attraverso un referendum. In Bielorussia trasmettono tutti i canali televisivi russi, sebbene diffondano propaganda contro la repubblica. E nell’APCE si ha il coraggio di parlare di assenza di libertà di parola.
Certo in Occidente hanno dei problemi a creare una “quinta colonna” in Bielorussia. Perciò, la risoluzione dell’APCE si riduce a un tentativo di influenzare l’opinione pubblica.”
Ivan Melnikov
“La risoluzione dell’APCE è una tipica manifestazione di “doppio standard”. La questione è stata posta all’Assemblea come urgente e straordinaria. E’ evidente che si sa benissimo quale sarà l’esito delle elezioni presidenziali in Bielorussia e a chi andrà il sostegno popolare. La risoluzione esprime la volontà di delegittimare fin da ora i risultati delle elezioni presidenziali. Ciò che sta avvenendo nell’APCE rappresenta un’ingerenza negli affari di uno stato sovrano. Ad esempio, perché, per informare sulla situazione nella repubblica, è stato invitato solo uno dei quattro candidati alla presidenza? E’ obiettivo tutto ciò? E’ democratico?”
Fonte kprf.ru
Traduzione dal russo di Mauro Gemma