I lavori si aprono oggi. Alla vigilia si consuma una spaccatura tra i no global Caruso e Casarini. Il Pdci sabato fa la sua conferenza programmatica
ROMA «Caro Silvio Berlusconi, in marzo e, più precisamente, da giovedì 3 a domenica 6, il Partito della Rifondazione comunista terrà il suo sesto congresso nazionale. Saremo a Venezia, presso il Palazzo del Cinema, e cominceremo alle ore 16 di giovedì, con la relazione introduttiva. Saremmo lieti di poterla avere tra gli ospiti di quelle giornate. Per adesso un saluto. Fausto Bertinotti». Questo il testo della lettera che il leader del Prc ha inviato al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi per invitarlo al congresso che si apre oggi. Un invito formale rivolto, spiegano a Rifondazione, a Berlusconi in quanto presidente del Consiglio e non in quanto leader dello schieramento avversario.
Il Prc ha invitato, infatti, solo Marco Follini dell’ Udc e non gli altri leader del centrodestra.
Nessuno, però, nel partito di Bertinotti pensa che il premier possa partecipare ai lavori del congresso di Rifondazione comunista.
Alla vigilia si è consumata una polemica tra no global. «Francesco Caruso faccia attenzione a quello che dice e pensi che siamo in una fase delicata e nuova: dobbiamo difenderci non solo dalla repressione ma anche dal tentativo subdolo di essere addomesticati».
Luca Casarini, leader dei Disobbedienti del nord est attacca Francesco Caruso, a sua volta leader dei Disobbedienti meridionali, dopo l’ intervista al «Corriere della Sera» in cui l’esponente no global napoletano dice sì all’intesa tra Fausto Bertinotti e Romano Prodi. «Non sono d’accordo con Caruso e non mi è piaciuto quell’ articolo – dice Casarini – So che ha smentito ma l’ operazione che comunque ne emerge è brutta».
Sia come sia, l’altro elemento di interesse di questa prima giornata caratterizzata dalla relazione di Bertinotti è l’accoglienza che sarà riservata a Prodi, che non parlerà. Si annunciano fischi, da capire quanto sonori.
A Roma, in coincidenza con il congresso Rc si terrà la conferenza programmatica del Pdci in programma per sabato 5 marzo.
I Comunisti Italiani propongono l’abrogazione totale di tutte le leggi che secondo il presidente Cossutta «ledono alcune classi sociali» . «Siamo contro la legge 30 che aumenta la precarietà del lavoro – spiega il presidente del Pdci – non ci piace la legge Moratti sulla scuola, siamo contro la Bossi Fini, contro le nuove leggi sulla giustizia e che dire poi – aggiunge Cossutta – della devolution, uno scempio che il Governo ha messo in atto ai danni della nostra Costituzione».
L’alternativa all’attuale Governo è secondo Cossutta «l’unione di tutte le forze della sinistra che attualmente sono confluite al’interno dell’Unione». «Mi rivolgo soprattutto ai Verdi – sottolinea il presidente del Pdci – ai nostro compagni di Rifondazione e ad alcune correnti dei Democratici di Sinistra. Dobbiamo far sentire la presenza della sinistra.