Apprezzo molto il fatto che Bersani riparta dai contenuti e si rivolga, poi, a tutte le opposizioni. – spiega il leader del Pdci, Oliviero Diliberto – Deve essere chiaro, però, il discrimine rispetto alle contraddizioni interne all’attuale maggioranza”. Nessun dialogo con Fini, quindi? “Pensare di cooptare il Presidente della Camera in uno schieramento di centrosinistra allargato è sbagliato, perché Fini è uomo di destra, e controproducente perché indebolisce la sua battaglia” Lei ha apprezzato la risposta di Bersani ad una lettrice de l’Unità. E’ l’eguaglianza, quindi, il tema dal quale ripartire? “Bersani propone una vasta coalizione democratica alternativa al centrodestra a partire dai contenuti. Ecco, la battaglia per l’eguaglianza deve diventare fondativa per l’unità delle forze che si riconoscono nella Costituzione. Oggi viene messa in discussione l’eguaglianza dei cittadini davanti alla legge. La crisi economica, d’altra parte, colpisce milioni di famiglie ed esalta gli speculatori. C’è una sproporzione tra chi percepisce redditi altissimi, e non denuncia quasi nulla, e i lavoratori dipendenti che, paradossalmente, denunciano redditi più alti di quelli dei datori di lavoro”. La crisi ripropone un’altra centralità: il lavoro “L’Istat fotografa 400000 posti in meno in un solo anno. Serve un massiccio intervento pubblico nell’economia, lo stesso che oggi si pratica perfino negli Usa. L’altra faccia della medaglia riguarda la formazione. Valorizzare l’intelligenza dei nostri ragazzi è il futuro dell’Italia. In Francia Sarkozy mobilita risorse enormi. Da noi si fa il contrario, la destra sta umiliando le strutture formative a tutti i livelli” Unità delle opposizioni, quindi. Anche a sinistra del Pd, però, si registrano divisioni molto nette…. “Le divisioni causano sconfitte. Io credo che sia necessario ricostruire un’unità a cerchi concentrici. Il primo livello riguarda l’unione di tutte le forze democratiche che si riconoscono nella Costituzione”. Unità anche con l’Udc di Casini? “Se Casini si riconosce in quei valori per me va benissimo. Dopodiché dentro questa coalizione ampia bisogna ricostruire la sinistra, mantenendo ciascuno la propria specificità. Io, ad esempio, sono comunista e non vedo perché mi si debba chiedere di smettere di esserlo, visto che la crisi economica mondiale mi sta dando ragione. Mettiamo da parte le divisioni per guardare avanti”. Apertura di credito al Pd di Bersani, quindi? “L’errore storico dell’autosufficienza del Pd del 2008 non può ripetersi, perché ha consegnato a Berlusconi la più ampia maggioranza che abbia mai avuto. Io e la Federazione della sinistra siamo pronti. Incontriamoci nelle lotte, nelle piazze, nei luoghi di lavoro, nelle scuole. Possiamo tornare a vincere”.