Lacrime e sangue.
Non è solo l’esito politico della sciagurata gestione della sanità pubblica in Campania, che ha lasciato,nei giorni scorsi, senza stipendio oltre 10.000 lavoratori dell’Asl Napoli 1 e che si è concluso, poi, con l’aumento della fiscalità a carico di tutti i cittadini della Campania e di altre Regioni interessate dal provvedimento disposto dal governo centrale ed accettato dal neo governatore Caldoro.
E’ anche il triste epilogo della drammatica protesta conclusasi con la morte di Mariarca Terracciano, infermiera 45enne all’Ospedale S.Paolo di Napoli, stretta tra le necessità di un mutuo, i bisogni quotidiani ed il terrore della perdita del reddito.
La durezza della crisi,in un territorio già martoriato e carente di prospettive di lavoro,ed il vuoto di rappresentanza politica e sociale di questi anni rischiano di produrre il moltiplicarsi di proteste estreme. A tutto ciò bisogna reagire ,costruendo percorsi collettivi di lotta che sappiano respingere il disegno autoritario e liberista che intende far pagare la crisi ancora una volta ai lavoratori.
Napoli lì 14.05.2010
Rete 28 Aprile-Campania
Per l’indipendenza e la democrazia sindacale in Cgil