Basi Usa e Vicenza. L’Italia non dimentichi il Plan Condor

Caro Prodi, hai dimenticato i metodi infami del Plan Condor? Un detto popolare dice: «Dimmi con chi vai e ti dirò chi sei». È un detto che potrebbe applicarsi alle relazioni internazionali del governo italiano di Prodi, quando autorizza l’ampliamento della base militare degli Stati Uniti a Vicenza.
L’Italia ed altri paesi europei si trovano scossi per la violazione della loro sovranità e per l’uso dei propri aeroporti da parte degli agenti della Cia, per il sequestro e la tortura di persone segnalate dagli Stati Uniti come sospetti «terroristi».
La giustizia italiana ha iniziato il processo a ventisei nordamericani e cinque italiani per il sequestro, a Milano, il 17 febbraio del 2003, di un imam egiziano, Abu Omar, catturato dagli agenti della Cia e trasportato prima nella base nordamericana di Aviano, e poi nel vicino Egitto.
Il sequestro e la sparizione di persone, così come la tortura, sono crimini di lesa umanità, e inoltre ci sono prove in tutta Europa dell’uso e dei metodi impiegati dagli Stati uniti, molto simili a quelli delle dittature militari latinoamericane, come successe nell’«Operazione Condor», che utilizzò «gruppi speciali», trasportando prigionieri da un paese all’altro, violando la sovranità, il diritto internazionale e generando insicurezza e impunità.
Il governo italiano non può ignorare che gli Stati uniti violano sistematicamente i diritti umani. Nonostante questo, insiste nel dare l’autorizzazione per l’ampliamento di una base militare, senza tenere in conto il danno che questa decisione provoca al popolo italiano e all’umanità.
E’ necessario rinfrescare la memoria e sapere fino a che punto si è giunti. L’Italia ha dimenticato quello che è successo in Iraq con il sequestro di Giuliana Sgrena, il riscatto della giornalista e l’assassinio di Nicola Calipari che si adoperò per liberarla, e l’impunità dei responsabili della sua morte, protetti dagli Stati Uniti?
Il governo italiano ha dimenticato le bugie di Bush per invadere l’Afghanistan e l’Iraq? Ha dimenticato le torture, le vessazioni e le atrocità commesse contro i prigionieri nelle carceri dell’Iraq e nella base militare nordamericana di Guantanamo, a Cuba, negando loro il diritto a una giusta difesa, applicando la tortura e un atteggiamento crudele e degradante?
E’ necessario che il governo italiano inoltri la richiesta di estradizione del giudice al governo degli Stati uniti. Paese che disconosce e scavalca le Nazioni unite, i patti e i protocolli internazionali; nonostante sia stato uno dei paesi che all’epoca, appoggiò, la creazione delle Nazioni unite e della Dichiarazione universale dei diritti umani.
Disgraziatamente il governo di Bush disconosce la storia del suo paese, spingendolo a un’avventura nei paesi invasi come Iraq e Afghanistan. Insomma, applica il terrorismo di stato, negando lo stato di diritto.
Il Parlamento europeo ha censurato i governi di dieci paesi, tra i quali Italia, Gran Bretagna e Germania, per aver coperto i voli della Cia. La relazione pubblicata ha segnalato che sul territorio europeo sono stati 1245 i voli per il trasporto di prigionieri.
Questi governi si dichiarano «democratici», però agiscono negando il diritto ai cittadini e sono complici di gravi violazioni del diritto di persone e popoli.
É preoccupante che il governo di Prodi, piuttosto che cercare la verità e la giustizia, preferisca occultarle e lasciare la situazione impunita, con il pretesto del «segreto di stato».
Qualunque stato deve essere al servizio del popolo e mai il popolo al servizio dello stato e meno ancora può permettere, al governo di turno, l’occultamento di fatti che danneggino la sua sovranità.
L’Italia deve rispettare la Convenzione europea dei diritti umani, i patti e i protocolli internazionali. Deve promuovere e appoggiare il giudizio ai ventisei agenti della Cia, responsabili del sequestro e trasporto di persone, che hanno violato la sovranità nazionale.
È un segno di speranza che il popolo italiano si sia mobilitato a Vicenza per chiedere al governo di non permettere l’ampliamento di una base militare degli Stati uniti. Il mondo non ha bisogno di altre basi militari che impiegano risorse milionarie per la morte e la distruzione.
Risorse che dovrebbero essere investite per la vita dei popoli, per sconfiggere la fame nel mondo e promuovere lo sviluppo, dare un posto agli immigrati e non discriminarli.
E’ necessario che il presidente Prodi sia coerente nel dire e nel fare. Non è possibile parlare di democrazia e stato di diritto, quando si appoggiano politiche che attentano contro la vita dei popoli, imposte da un paese come gli Stati uniti che, per quanto poderoso sia, viola sistematicamente i diritti umani, la sovranità dell’Italia e di altri paesi, e mette a rischio l’umanità.

* Premio Nobel per la Pace
(Anticipazione dal numero 97 della rivista Latinoamerica, in uscita a metà marzo in tutte le librerie Feltrinelli)