Non vorrebbe parlarne Augusto Barbera, costituzionalista di area diessina, di quella norma lì che il leader della Casa delle Libertà, Silvio Berlusconi, ha potuto definire «ad personam», togliendosi un macigno dalle scarpe. Non vorrebbe parlare del colpo di spugna sugli illeciti contabili, ma poi alla fine sbotta: «Be,’ come minimo non è elegante». Cosa professore? «Questa norma! Sa un po’ di commedia dell’ arte, ecco. Proprio una brutta pagina». Ma adesso c’ è. Come se ne esce? «C’ è poco da fare. O si modifica la legge Finanziaria rinviandola al Senato durante le feste. Oppure ho sentito parlare di un decreto legge che annulla gli effetti della prescrizione». Un decreto che però bisognerebbe emanare contestualmente all’ approvazione della manovra… «Appunto, un pasticcio. Si chiede la fiducia sulla Finanziaria e nello stesso momento un decreto del governo la contraddice…». Sì, ma qualcuno dice che, emanando il decreto anche un minuto dopo la Finanziaria, la prescrizione entrerebbe in vigore per il principio della prevalenza della norma più favorevole. È vero? «No. Se il decreto ha effetto retroattivo, la prescrizione non entra in vigore». E il decreto può avere effetto retroattivo? «Sì, certamente, perché in questo caso non si tratta di norme penali». E se qualcuno si mette a fare ricorso? «Lo può fare, ma non credo che potrà avere successo». Quindi incidente chiuso? «Non mi faccia parlare».