Sarà per l’ insulto che ancora brucia, «racaille», «feccia», come li apostrofò il ministro dell’ Interno Nicolas Sarkozy durante le violente rivolte del 2005. Sarà per la chiamata alle armi dei rapper di periferia che con inni, t-shirt e dvd li esortano a «uscire dal ghetto» e far sentire la loro voce. È ai giovani francesi di origine maghrebina delle banlieues che si deve il record di iscrizioni alle liste elettorali reso noto dal Ministero in vista del primo turno presidenziale, fissato per il prossimo 22 aprile. Su un aumento complessivo del 4,23% (contro il +2,3% del 2002), il salto maggiore nelle iscrizioni alle liste è stato registrato proprio nei quartieri inquieti della periferia parigina, con un +8,5% per il dipartimento Seine-Saint-Denis e un +7,9% per l’ Hauts-de-Seine. In queste zone marginalizzate è stata più intensa la campagna di mobilitazione lanciata nel 2006 da sindaci e gruppi territoriali, come l’ associazione «AC le feu» di Clichy-sous-Bois, la cittadina dalla quale nell’ autunno 2005 partirono gli scontri, in seguito alla morte di due ragazzi in fuga dalla polizia. Tra le iniziative, la «Guida per gli elettori», un dvd con informazioni sul voto, Marsigliese e interviste ai candidati realizzate dal rapper Rost, un togolese che da anni canta la rabbia delle banlieues e non potrà votare perché sprovvisto di cittadinanza francese. Rost ha fondato l’ associazione «Banlieues attive», indossa magliette con lo slogan «Questa Francia è anche nostra», ha raccolto le testimonianze di numerosi aspiranti presidenti. Grande assente dal dvd, Nicolas Sarkozy: «Sarko è più pericoloso di Jean Marie Le Pen del Fronte Nazionale – spiega Rost -. E la feccia non lo avrebbe votato comunque».