«Finirà con un nulla di fatto» dice Antonio Baldassarre, ex presidente della Corte costituzionale.
Perché professore?
«Perché andrà come per il Cermis, quando gli Stati Uniti esercitarono la
riserva di giurisdizione».
Che cos?è la riserva di giurisdizione?
«Un principio previsto dal trattato firmato nel 1951 da tutti i Paesi Nato:
il diritto di processare i militari per i reati commessi nell’ambito della
propria attività spetta al Paese di provenienza, cioè gli Stati Uniti».
Ma rispetto al Cermis questo è un caso diverso: il fatto è avvenuto in Iraq non in Italia.
«A maggior ragione. Per gli Stati Uniti l?operazione è avvenuta in un teatro di guerra e in questi casi si sono sempre opposti a far processare i propri militari da altri. Del resto hanno avuto un atteggiamento poco collaborativo fin dall’inizio».
Cosa intende?
«Non hanno risposto alle rogatorie».
Quindi l’iscrizione nel registro degli indagati è uno spreco di energie?
«No, è un atto dovuto altrimenti i magistrati avrebbero violato il principio
costituzionale dell?obbligatorietà dell?azione penale. Ma credo che anche
loro siano consapevoli delle difficoltà che incontreranno».
Anche ipotizzando il reato di omicidio volontario, che rende possibile il
processo in contumacia?
«Certo, perché gli Stati Uniti non solo non metteranno il loro militare a
disposizione dei nostri magistrati ma eserciteranno la riserva di giurisdizione sbarrando la strada alla procura di Roma che finirà per archiviare».