Atene pista d’atterraggio della Cia

Hanno fatto scalo anche in Grecia e a Cipro gli aerei noleggiati dalla Cia per trasportare in tutta segretezza prigionieri islamici verso paesi nei quali con ogni probabilità sono stati maltrattati e torturati. L’aeroporto internazionale «Eleftherios Venizelos» di Atene e l’aeroporto di Larnaka a Cipro sono stati utilizzati parecchie volte dal 2002 fino al 2005, come pure è stato usato l’aeroporto della base americana di Souda a Creta, dove, secondo alcune voci, si trova la «Guantanamo del Mediterraneo». Dal luglio 2002, poche settimane dopo l’inaugurazione del nuovo aeroporto internazionale della capitale greca, Bayard Foreign Mark, una compagnia prestanome della Cia, ha realizzato quattro voli verso Atene. Tutti nell’arco di due mesi. Il velivolo era sempre lo stesso: un Gulfstream V, sigla N737P (in seguito registrato come N8068V e poi ancora come N44982), decollato dall’aeroporto Dulles di Washinghton il 30 luglio, il 24 agosto, il 12 e il 27 settembre con destinazione «Eleftherios Venizelos», dove atterrava sempre con l’autorizzazione dell’ Ypa, l’autorità ellenica addetta alla sicurezza del traffico aereo.

Questo aereo, sopranominato il «Guantanamo Bay Express» perché ha effettuato oltre 50 voli verso il famigerato centro di detenzione Usa sull’isola di Cuba, è stato usato dalla Cia in almeno tre casi di sequestro. Il 23 ottobre 2001 sconosciuti incapucciati hanno portato Mohammed Jamil Kasim Said, incatenato, all’aeroporto pachistano di Karachi, da dove è stato trasferito in Giordania. Questo secondo la denuncia di Amnesty International sulla quale Washington continua a tacere. Il medesimo Gulfstream, sigla N737P, il 18 e 19 dicembre 2001 è stato utilizzato per la «consegna» di Ahmed Agiza e Mohammed al-Zari dalla Svezia all’ Egitto, dove i due detenuti sono stati torturati. Nel marzo del 2005 l’ombusdman svedese è arrivato alla conclusione che «le autorità locali hanno perso il controllo della situazione all’ aeroporto, passato nelle mani del personale statunitense». Infine, il 12 gennaio 2002 il Gulfstream-V ha trasportato Mohammed Saad Ikbal Madni da Jakarta al Cairo, da dove è stato poi trasferito a Guantanamo.

Il 1° Maggio 2005 è atterrato ad Atene, proveniente da Baltimore (Maryland) un Boeing 737-7ET con sigla N4476S (registrato anche come N313P e N104QS), visto spesso nelle basi militari Usa, comprese quelle in Afghanistan. Pochi giorni fa il presidente del partito nazionalista Laos, Jorgos Karatzaferis, ha dichiarato che nella base Usa di Souda, a Creta, «ci sono detenuti islamici», e ha chiesto al governo conservatore di Kostas Karamanlis di aprire un’ indagine. Immediata la risposta del ministero degli esteri: a Souda tutto è a posto. Ma che nella base navale Usa a Creta vengano detenuti dei prigionieri lo ha sostenuto anche l’ex presidente della Camera, il socialista Jorgos Kaklamanlis, che tuttavia non ha fornito alcuna prova di conferma. Fatto sta che il 24 settembre 2002 un C53-DO (DC3), proveniente da Birmingham (West Midlands, Gran Bretagna) e appartenente alla compagnia Imperial Air della Cia, è atterrato nella «roccaforte» Usa di Souda, alla quale è impossibile accostarsi. La zona infatti è completamente militarizzata e ha un ruolo chiave nella strategia bellica statunitense volta a oriente. Tutti i voli sono arrivati nelle prime ore dopo mezzanotte per decollare prima dell’alba. Quel che ancora non si sa è cosa, o chi, quegli aerei trasportassero. Come pure non è chiaro ancora se i voli segreti della Cia abbiano toccato il suolo ellenico solo per fare rifornimento o anche per lasciare o prendere dei detenuti.

Ora la domanda che si pone è se i due governi, in primis quello socialista, (sotto la cui egida è stato effettuato il maggior numero dei voli Cia nel paese) e dal 2004 l’ attuale governo conservatore, abbiano mai avuto informazioni sulle «extraordinary renditions». Se effettivamente il governo socialista di Kostas Simitis non si è accorto che alcuni di quei voli servivano a trasportare prigioneri in paesi dove viene abitualmente praticata la tortura, vuol dire che il sistema di difesa greco è fuori controllo e che l’alleato d’oltre atlantico ha calpestato la sovranità del paese. Se invece socialisti e conservatori ne erano al corrente, hanno con tutta evidenza violato lo stato di diritto. Ambienti vicini al presidente del socialista Pasok, Jorgos Papandreou, allora ministro degli esteri, asseriscono che «non ne sapevamo nulla».

Dettaglio importante: cinque dai sette voli della Cia sono avvenuti prima del 22 gennaio 2003, giorno in cui ad Atene Ue e Usa hanno firmato il documento New Transatlantic Agenda con il quale si è stabilito di accrescere la cooperazione (maggiore uso delle infrastrutture europee per il trasferimento di stranieri criminali o irregolari).

Quanto a Cipro, l’ aeroporto di Larnaka è stato utilizzato ben 10 volte dagli aerei Cia.