Assemblea NO WAR del 15 luglio – Intervento di Paolo Cento (Verdi)

Cari compagnie care compagne,

pur non potendo essere fisicamente presente alla vostra assemblea perché, come avevo preannunciato, sono impegnato fuori Roma, voglio confermarvi la mia adesione.
Il movimento NO WAR e le iniziative degli otto senatori contro la guerra in Afghanistan hanno avuto il merito di aver riaperto con forza il dibattito pubblico su quanto accade in Afghanistan, sul fallimento della strategia di guerra nella lotta al terrorismo, sul ruolo militarista che l’Italia ha. assunto nella gestione delle proprie missioni all’estero durante il governo Berlusconi..

Se è vero che con il ritiro dei soldati italiani dall’Iraq deciso dal governo Prodi si è aperta una pagina nuova nella politica estera del nostro paese, conseguenza innanzi tutto della mobilitazione del movimento pacifista, è altrettanto evidente che proprio sull’ Afghanistan si manifesta tutta la contraddizione e la debolezza di una politica che, anche per il centro sinistra, non assume la contrarietà alla guerra e al militarismo come contenuto costituente e alternativo alle destre.

La responsabilità che abbiamo nel sostenere, pur con tutte le sue contraddizioni, il governo Prodi e la maggioranza di centro sinistra come scelta politica tesa ad evitare un ritorno delle destre al governo del paese, non può farci tacere di fronte al permanere della nostra presenza militare in Afghanistan, anzi le voci che in queste settimane si sono sentite hanno determinato la stesura di una mozione, che pur ancora del tutto insufficiente, introduce finalmente nel dibattito politico la necessità di una strategia di disimpegno della nostra presenza in Italia dall’Afghanistan.

Nelle prossime ore saremo tutti chiamati ad una valutazione dei comportamenti parlamentari più coerenti per affermare la nostra contrarietà alla guerra e a salvaguardare la rnaggioranz1 di centro sinistra e il governo Prodi. Ma già da ora va denunciato con forza il rischio che una parte della maggioranza di centrosinistra lavori per un approdo parlamentare bipartisan con il centrodestra.

E’ del tutto evidente che un voto bipartisan di larga intesa sulla politica estera e su1le mozioni parlamentari determinerebbe, questo sì, una crisi sostanziale dell’alleanza di centrosinistra.~ un tradimento del mandato elettorale.
Anche per questo è necessario che il movimento pacifista, nelle sue articolazioni e nella sua autonomia, faccia sentire con forza la propria voce.

Voglio concludere con un breve saluto, affermando la necessità dell’immediata mobilitazione per quanto sta succedendo in Medio Oriente contro la strategia di guerra del governo israeliano, per chiedere la fine degli attacchi militari israeliani in Libano e la fine dell’assedio a Gaza

C’è bisogno pur alla vigilia della pausa estiva, di una immediata mobilitazione perché quanto sta accadendo in queste ore in Medio Oriente non è poi cosi diverso e lontano da quanto è accaduto in Iraq e in Afghanistan.

Un buon lavoro a tutti,

* Deputato Verdi