Appello per un movimento: «Stop alla precarietà. Ora»

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APPELLO
Noi, donne e uomini che in questi anni hanno lottato contro il
liberismo e la guerra, per un altro mondo possibile, vogliamo
impegnarci a suscitare e organizzare un grande movimento contro la
precarietà
La precarietà del lavoro e delle condizioni di vita segna oggi donne e
uomini, occupati e disoccupati, nativi e migranti.
Le donne sono le più colpite dai processi di precarizzazione del
lavoro, dallo sgretolamento e dalla privatizzazione dei sistemi
pubblici di servizio alla persona. La lotta contro la precarietà è
parte della lotta per l’autodeterminazione.
La condizione migrante concentra su di sé tutti gli aspetti della vita
precaria, per le lavoratrici, per i lavoratori e per le loro famiglie.
La lotta per la parità dei diritti per i migranti, per la fine della
persecuzione nei loro confronti, per la chiusura dei Cpt, per la fine
della schiavitù dovuta al vincolo del permesso di soggiorno legato al
posto di lavoro, fanno parte della lotta contro la precarietà e di
quella per i diritti universali di cittadinanza.
La lotta contro la precarietà oggi si svolge in tutto il mondo, dalla
Francia agli Stati Uniti, al Nord come al Sud, e percorre la società,
la cultura, la politica con conflitti sempre più diffusi ed estesi.
In Italia è giunto il momento di rivendicare un cambiamento radicale
di tutta la legislazione che in questi anni ha precarizzato il lavoro e
la vita sociale. Si devono estendere conflitti e movimenti nella
società per conquistare il diritto a condizioni di vita dignitose, per
la libertà di decidere per sé e per il proprio avvenire.
Per queste ragioni proponiamo come primi terreni e obiettivi comuni di
mobilitazione, i seguenti punti:

L’abrogazione delle tre leggi simbolo della politica per la precarietà
del governo delle destre, la Legge 30, la legge Bossi-Fini sui
migranti, le leggi Moratti sulla scuola e l’università e di tutte le
disposizioni e decreti ad esse collegati.
La fine del regime della precarietà a vita che oggi tocca milioni di
lavoratrici e lavoratori. La riscrittura di tutta la legislazione sul
lavoro e sull’occupazione, per mettere fine a tutte le forme di
precarietà permanente e diffusa, per combattere il lavoro nero e
sottopagato, per contrastare la caduta dei salari, la flessibilità
selvaggia negli orari, il peggioramento delle condizioni di lavoro. Per
questo bisogna mettere in discussione anche la Legge 196 del 1997 e
procedere alla riscrittura del Codice Civile. Il lavoro a termine deve
tornare ad essere solo un eccezione e dovrà in ogni caso garantire
salari e contributi più alti del lavoro a tempo indeterminato.
Lo sblocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e
l’assunzione a tempo indeterminato, con contratto di lavoro pubblico,
dei precari che lavorano nei servizi pubblici, nelle pubbliche
amministrazioni, nella scuola, nella sanità, nelle università e negli
enti di ricerca. Senza un lavoro stabile non vi può essere un servizio
pubblico adeguato che garantisca a tutti i diritti di cittadinanza.
Nuove norme contro le imprese pubbliche e private, che si ‘smontano’
(tramite appalti, trasferimenti di ramo d’azienda, esternalizzazioni)
con il solo scopo di ridurre diritti e salari. Occorre affermare il
principio di responsabilità della impresa su tutta la filiera del
lavoro e riassorbire all’interno delle strutture pubbliche il lavoro
esternalizzato che garantisce diritti tutelati dalla Costituzione. Va
garantita la centralità del pubblico nel collocamento dei lavoratori.
La redistribuzione delle ricchezza, per aumentare le retribuzioni e
per conquistare la garanzia del reddito e della contribuzione
pensionistica in ogni periodo della vita, anche attraverso il
ripristino di una pensione pubblica adeguata e sufficiente. La lotta
contro la precarietà nel lavoro e nella vita delle persone (e, in primo
luogo, delle giovani e dei giovani), impone la necessità di estendere e
qualificare la tutela dei diritti sociali per tutte e tutti, nativi e
migranti – a partire dal diritto alla casa, alla sanità, all’istruzione
-, e di introdurre forme universali di garanzia del reddito, sia
attraverso trasferimenti monetari che con servizi gratuiti (in
particolare scuola, salute, trasporti, cultura).
L’estensione a tutti i lavoratori dei diritti sindacali, del diritto
ad essere reintegrati nel posto di lavoro a seguito di licenziamento
senza giusta causa, del diritto di sciopero, della diritto alla
rappresentanza sindacale. L’estensione dei diritti di democrazia, di
decisione e di partecipazione, a tutti gli aspetti e momenti della vita
sociale e lavorativa delle persone, a partire da una legge che
garantisca una piena e reale democrazia nei luoghi di lavoro.
La messa in discussione delle politiche liberiste a livello europeo.
In particolare occorre cancellare la direttiva Bolkestein e quella
sugli orari di lavoro e contrastare alla radice ogni tentativo di
mercificazione dei beni comuni, di privatizzazione dei servizi
pubblici, di concorrenza al ribasso tra aree e paesi sui diritti
sociali e del lavoro.
Proponiamo questi punti all’iniziativa, al confronto, alla discussione
di tutte le forze sociali, politiche e culturali e ci diamo
appuntamento per sabato 8 luglio a Roma, per una grande assemblea che
sviluppi e approfondisca i contenuti di una piattaforma di lotta contro
la precarietà. Questa assemblea avvierà un percorso di mobilitazione
che sfocerà tra la fine di ottobre e i primi di novembre in una grande
manifestazione nazionale a Roma.

ADESIONI:
Fabio Alberti, Un ponte per…
Giovanni Amedura, Tavolo Migranti
Sergio Bellucci, associazione Demote
Paolo Beni, presidente nazionale Arci
Gianfranco Benzi, ufficio internazionale Cgil
Marco Berlinguer, Transform Italia
Piero Bernocchi, portavoce nazionale Cobas Scuola
Marco Bersani, Attac Italia
Albino Bizzotto, presidente Beati i costruttori di pace
Ugo Biggeri, pres. Fondazione culturale responsabilità etica
Ugo Boghetta, resp. nazionale lavoro Prc
Daniele Borghi, presidente Ics
Gloria Buffo, Sinistra Ds
Loris Campetti, redattore de il manifesto
Carla Casalini, redattrice de il manifesto
Mauro Casola, coordinatore nazionale Unione degli Studenti
Bruno Ciccaglione, segreteria nazionale Sincobas
Luigi Ciotti, presidente Libera
Lisa Clark, Beati i costruttori di pace
Coordinamento collettivi universitari Roma
Tonino Cordeschi, esecutivo nazionale Cobas Sanità
Danilo Corradi, resp. precarietà Giovani Comunisti
Simonetta Cossu, vicedirettrice Liberazione
Giorgio Cremaschi, segretario Fiom-Cgil
Tonio Dall’Olio, presidenza Libera
Flavia D’Angeli, resp. precarietà PRC
Alice D’Ercole, Unione degli Universitari
Marco D’Ubaldo, esecutivo nazionale Confederazione Cobas
Tommaso Fattori, Rete dei forum e dei movimenti toscani
Aldo Garzia, giornalista
Alessandro Genovesi, Comitato ‘Precariare stanca’
Daniele Giordano, Unione degli Universitari
Sergio Giovagnoli, presidenza nazionale Arci
Giuliano Giuliani
Patrizio Gonnella, associazione Antigone
Severo Lutrario, Attac Italia
Giulio Marcon, presidente Lunaria
Alessandra Mecozzi, ufficio internazionale Fiom-Cgil
Felice Mometti, rivista Erre
Sandro Morelli, direttore rivista “Quale Stato”
Luciano Muhlbauer, Consigliere regionale Lombardia Prc
Enrico Panini, segretario generale Federazione Lavoratori Conoscenza
Cgil
Luigia Pasi, Rete regionale lombarda contro la precarietà
Ciro Pesacane, Forum Ambientalista
Nicoletta Pirotta, Rete regionale lombarda contro la precarietà
Anna Pizzo, Consigliere indipendente Prc Regione Lazio
Carlo Podda, segretario generale Funzione pubblica Cgil
Gabriele Polo, direttore de il manifesto
Margherita Recaldini, segreteria nazionale Sincobas
Francesca Redavid, Fiom-Cgil nazionale
Rete nazionale dei ricercatori
Gianni Rinaldini, segretario generale Fiom-Cgil
Carla Ronga, Associazione Aprile per la Sinistra
Franco Russo, parlamentare Prc
Raffaele K. Salinari, Terre des hommes
Piero Sansonetti, direttore di Liberazione
Sergio Segio, Rapporto diritti globali
Bas Sene, Tavolo Migranti
Massimo Serafini, segreteria nazionale Legambiente
Vincenzo Siniscalchi, Sult
Aurelio Speranza, Cnl
Gabriella Stramaccioni, direttrice Libera
Gigi Sullo, Carta Cantieri Sociali
Claudia Tagliavia, Comitato ‘Precariare stanca’
Nicola Tranfaglia, parlamentare Pdci
Angelo Tria, Transform Italia
Claudio Grassi, senatore Prc-SE
Bruno Steri, Dipartimento Esteri Prc
Alberto Burgio, deputato Prc-SE