Appello del PAME dalla manifestazione durante lo sciopero del 29/06/2010

da Partito Comunista di Grecia http://inter.kke.gr/News/2010news/2010-07-01-pame

Traduzione dall’inglese per http://www.resistenze.org/ a cura del Centro di Cultura e Documentazione Popolare

Invito – convocazione del PAME:
– Per la classe lavoratrice dei paesi europei
– Per tutti i sindacati militanti d’Europa
– Per tutti i sindacalisti europei in lotta
 
Cari colleghi,
Vi inviamo una risoluzione – appello adottata oggi, martedì 29 giugno 2010, da tutti i lavoratori di Atene che hanno partecipato alla manifestazione per lo sciopero del PAME [Fronte Militante di Tutti i Lavoratori] davanti al Parlamento greco.
 
“Tutti noi, decine di migliaia di persone manifestanti in Atene, esprimiamo ancora una volta la nostra completa avversità alle brutali misure antisindacali del governo socialdemocratico. Misure a favore del capitale monopolistico che sovvertono radicalmente le conquiste raggiunte nel corso di decenni.
Noi, senza compromessi, proseguiamo la lotta sulla base delle rivendicazioni del movimento sindacale di classe del nostro paese espresse e rappresentate dal PAME che raccoglie nelle sue fila migliaia di lavoratori dalle organizzazioni sindacali nazionali, di categoria e aziendali.

In questo periodo in molti altri paesi europei sono in corso lotte dei lavoratori contro le politiche dei rispettivi governi, verso cui esprimiamo sostegno e solidarietà. Si possono trarre alcune conclusioni comuni da tutte queste piccole e grandi lotte:
 
1. In ogni paese europeo la classe lavoratrice deve affrontare la strategia unitaria elaborata dal capitale monopolistico. E’ una strategia che non si pone solo l’obiettivo di scaricare sulla classe lavoratrice tutte le conseguenze della crisi economica capitalista, ma di assicurarsi profitti a lungo termine con la completa abolizione dei diritti sindacali e l’aumento del grado di sfruttamento. Siamo testimoni del più efferato e coordinato attacco paneuropeo e alla più furiosa aggressione da parte di ciascun paese capitalista separatamente per garantire la parte del leone al capitale. Questa competizione porterà nuove sofferenze per tutto il popolo.
 
2. I governi neoliberali o socialdemocratici applicano le medesime misure draconiane, in quanto servono gli stessi interessi.
 
3. Le conquiste e i diritti fondamentali raggiunti attraverso dure lotte, sangue e sacrifici, vengono ormai aboliti con il pretesto di ‘uscire dalla crisi’, una crisi che nasce dall’anarchia capitalista e dai superprofitti capitalisti. E’ una crisi profonda che indica i limiti storici del capitalismo, un sistema putrescente che genera disoccupazione di massa, povertà, guerra, oppressione.
 
4. L’Unione europea dimostra d’essere un’unione di capitalisti: una coalizione che insieme al Fondo Monetario Internazionale, agli Stati Uniti e ai governi deruba il popolo in favore del capitale.
 
5. La Confederazione Europea dei Sindacati [CES] prova costantemente la sua natura che non è quella di organizzazione sindacale ma di un’appendice burocratica della UE che sostiene essenzialmente le strategie dell’Unione. Le responsabilità di queste forze sono enormi, perché hanno disarmato il movimento dei lavoratori attraverso la politica concertativa con il capitale, la collaborazione di classe, la sottomissione.
 
Cari colleghi,
oggi, davanti questa situazione è di priorità fondamentale un coordinamento paneuropeo di tutti i sindacati militanti e di tutti i lavoratori europei.
 
Oggi, più che mai, in tutti i paesi della zona euro e in tutta Europa abbiamo bisogno di:
– Internazionalismo e Solidarietà Sindacale;
– Coordinamento militante sindacale;
– Lotte di classe condivise con obiettivi comuni.
 
Gli arretramenti nella sicurezza sociale, nei rapporti di lavoro, nella sanità pubblica e nell’istruzione, le privatizzazioni in tutti i settori, la disoccupazione di massa, la riduzione dei salari e delle pensioni non hanno carattere temporaneo ma permanente. Attraverso questi capovolgimenti il capitale cerca di rafforzare il sistema capitalista stesso condannando molti lavoratori alla disoccupazione e all’indigenza. Le donne, i giovani e giovanissimi pagheranno un prezzo pesante.
 
Cari lavoratori d’Europa,
Non possiamo aspettare! Dobbiamo coordinarci!
 
Noi greci, lavoratori, disoccupati, immigrati, donne, giovani e pensionati esprimiamo la nostra solidarietà con i popoli di Spagna, Portogallo, Danimarca, Italia, Romania, Francia e con i lavoratori di tutti i paesi che scendono in piazza a manifestare.
 
Esprimiamo il nostro internazionalismo a tutti i lavoratori europei che abbandonao la subalterna e burocratica dirigenza sindacale e tracciano nuove vie, con nuovi militanti e sindacati onesti per organizzare il contrattacco.
 
L’obiettivo della nostra lotta deve essere la neutralizzazione delle misure contro il lavoro affinché non vengano attuate.
 
Dobbiamo esigere politiche in grado di soddisfare le moderne esigenze delle famiglie popolari.
 
Dobbiamo aiutare la classe lavoratrice d’Europa a comprendere che il capitalismo non è il nostro futuro.
 
Lottiamo per abolire lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo”.
 
Il PAME proseguirà i suoi sforzi per coordinare le forze e per lotte comuni. Suggerisce un incontro a breve in Atene o in altri paesi europei.