Israele difende le sue armi. Le sue bombe, ha tenuto a precisare il portavoce militare di TelAviv inuncomunicato inviato all’Irin, un’agenzia stampa dell’Onu, sono «conformi alle leggi internazionali». Per Israele è tutto ok, si può procedere. I civili libanesi vengono sterminati ma, rigorosamente, nel rispetto delle convenzioni internazionali. I medici libanesi però non ci stanno e annunciano che verranno compiute a Beirut le analisi dei campioni di tessuto umano prelevati dai corpi di morti e feriti per verificare l’utilizzo da parte di Israele di armi proibite. Se l’esito dei test di laboratorio sarà positivo, i campioni verranno inviati in un Paese europeo per una conferma indipendente. E’ questa la decisione presa ieri dall’Ordine dei medici libanesi. L’uso del fosforo bianco è il timore dimolti, anche se sino ad oggi non ci sono prove che sia stato effettivamente utilizzato dalle forze armate israeliane. Tuttavia pesano le dichiarazioni di Timor Goksel, per 20 anni portavoce degli osservatori dell’Unifil, che ha denunciato l’uso sistematico dellebombeal fosforo bianco durante le battaglie combattute da Israele in passato in Libano del sud. Ha aggiunto che questo tipo di arma è stata, con ogni probabilità, la causa della morte di alcune persone che ha potuto esaminare nell’obitorio dell’ospedale di Tiro. Da parte sua, il dottor Ghassan Nakib, chirurgo pediatrico (laureato a Pavia) dell’ospedale «Rafik Hariri» di Beirut, ha esortato la comunità internazionale a considerare anche le cosiddette armi «convenzionali» israeliane che non lasciano scampo anche quando esplodono a notevole distanza dalle persone. «Ho operato bambini con ferite spaventose ed avevano il corpo pieno di pezzi metallo; non schegge, ma chiodi e altri oggetti appuntiti che probabilmente sono stati rilasciati proprio dallebombesganciate dagli israeliani», ha spiegato Nakib. Ad inizio settimana Human Rights Watch aveva denunciato che Israele sta facendo usodibombeaframmentazione. Esperti sulcampohanno detto che un attacco di questo tipo è stato condotto contro il villaggio di Blida il 19 luglio scorso. «Le bombe a frammentazione hanno effetti devastanti quandoci sono dei civili nelle vicinanze », ha detto Kenneth Roth, direttore esecutivo di Hrw, «le nostre ricerche in Iraq e in Kosovo hanno mostrato che queste bombe non possono essere usate in aree popolate senza fare numerose vittime». La testata di una bombaa frammentazione fa piombare sull’obiettivo mirato una miriade di altre piccole munizioni sotto forma di piccoli proiettili distruttivi per qualsiasi cosa si trovi nelle vicinanze. Sul possibile uso di armi proibite da parte di Israele e sui passi che il Libano intende fare in ambito internazionale, abbiamo intervistato il dottor Mario Aoun, presidente dell’Ordine nazionale deimedici libanesi, che sta coordinando le indagini di laboratorio per determinare le cause misteriose della morte di non pochi civili nelle regioni meridionali del paese. Dottor Aoun, a che punto sono le analisi e gli altri test che state compiendo? Nonabbiamo ancora i risultati definitivi. Si tratta di indagini che richiedono macchinari e conoscenze particolari e abbiamobisogno ancora di qualche giorno. In ogni caso abbiamo preso una decisione. Se l’esito dei test di laboratorio sarà positivo, ovvero accerterà l’utilizzo di Israele di armi proibite, allora invieremo i campioni prelevati dai corpi delle vittime dei bombardamenti ad un centro specializzato in Europa, per avere una ulteriore conferma. E’ ovvio che di fronte ad unultriore esito positivo porteremo la nostra denuncia in tutte le sedi internazionali competenti. Quando parla di armi proibite si riferisce alle bombe al fosforo bianco. L’utilizzo da parte di Israele di queste armi è stato denunciato anche dall’ex portavoce dell’Unifil inLibano, Timor Goksel. Sull’uso del fosforo bianco abbiamo dei sospetti, ma in verità sino ad oggi non sono emerse prove in quella direzione. Mi riferisco, quando parlo di ordigni vietati, all’uso di bombe e missili che potrebbero essere rivestiti o contenere, al fine di potenziare l’esplosione o la penetrazione negli edifici, sostanze chimiche letali. Il dottor Bashir Sham,direttore dell’ospedale Assairan di Sidone e specialista del sistema vascolare, nei giorni scorsi ha esaminato otto corpi di civili libanesi uccisi a Rmeileh. Ebbene quando una persona rimane vittima di una esplosione o di un incendio, sul cadavere si riscontrano ustioni gravissime e sangue. Non è il caso dei morti di Rmeileh. I corpi sono neri, come carbonizzati, masotto lo strato cutaneo i muscoli sono intatti e ciò è sorprendente. E’ come se una sostanza fosse penetrata nell’organismo provocando tutto questo. Il dottor Sham ha già provveduto ad inviare campioni di tessutoumanoe foto all’Organizzazione mondiale della sanità,ma non abbiamo ancora ottenuto una risposta. Crede che sino adoggi sia stato fatto tutto il possibile per indagare sui casi che state denunciando? No, ci attendiamo un atteggiamento responsabile delle istituzioni internazionali che non possono rimanere in silenzio di fronte alla possibilità che contro civili inermi vengano usate armi proibite. Mi auguro inoltre che il governo libanese faccia la sua parte e chieda l’accertamento della verità nelnomee nellamemoria dei tanti libanesi uccisi sino ad oggi dagli israeliani.