Amianto: 5 condanne per la morte dei 12 operai alle OGR di Bologna

Condanne a pene comprese tra due mesi e un anno per cinque dirigenti
delle Officine grandi riparazioni (Ogr) di Bologna, accusati di omicidio colposo per la morte di 12 ex operai delle Ferrovie dello Stato uccisi dall’esposizione all’amianto. E’ questa la decisione del giudice monocratico di Bologna, Arnaldo Rubichi. Luigi Fiorentini, responsabile delle Ogr, Mario Gori e Giorgio Tescola, responsabili dell’ufficio centrale grande riparazione del materiale rotabile, sono stati condannati a un anno di reclusione, mentre Franco Cataoli, dirigente delle Officine, a dieci mesi. Due mesi, infine, per Antonino Lentini, responsabile dell’ufficio sanitario compartimentale di Bologna. Assolti altri due imputati, un dirigente tecnico e il responsabile dell’ufficio sanitario. La sentenza ha anche stabilito una provvisionale immediatamente esecutiva di 50.000 euro che la Filt Cgil, parte civile nel processo, devolverà all’Albea, l’associazione lavoratori bolognesi vittime dell’amianto.

“E’ una sentenza che ha accolto in pieno la tesi dell’accusa e della parte civile – commenta il legale della Filt, Donatella Ianelli – relativa all’assenza totale di prevenzione alle Ogr, mentre in quegli anni la disciplina sulla tutela dall’asbesto e dalla polvere c’era da tempo”.

E in seguito è giunta la notizia che i 5 dirigenti condannati saranno nuovamente processati il prossimo maggio dal Tribunale monocratico del capoluogo emiliano per il decesso di altri due ex operai. Gli imputati
sono stati rinviati a giudizio lo scorso novembre dal Gup Valentina Tecilla, su richiesta del Pm Giuseppe Di Giorgio, per il decesso, a cavallo tra il 2005 e il 2006, di due ex lavoratori, morti a 80 e 85 anni di mesotelioma pleurico, impiegati dalle Ferrovie dello Stato fin dagli anni ’50 ed esposti all’amianto.

Assemblea Nazionale Ferrovieri