”Aspetti che nulla hanno a che fare con trasparenza e giustizia”
Al rimpallo di polemiche e di repliche esploso dopo le dichiarazioni del
ministro dell’Interno Giuliano Amato sul caso Aldrovandi – che
Estense.com ha dato in anteprima nazionale -, ora si aggiunge anche una lettera dei genitori di Federico. Righe dure, durissime, nei confronti
dei sindacati di Polizia intervenuti sulla vicenda: “Ci siamo sempre
chiesti” attacca la lettera – “che cosa vi potesse essere di sindacale
nella vicenda di cui si sono resi protagonisti quei quattro soggetti che
non meritano di vestire la divisa. Non capivamo perché i sindacati si
prestassero ad una difesa che è arrivata persino ad insultare noi
familiari e coloro che ci stanno vicino tacciandoci come sciacalli e
calunniatori”. Il riferimento è diretto al primo intervento della
segreteria nazionale del Sap, quando Gianni Tonelli esternò le proprie
accuse sul “processo di piazza” che si stava allestendo nei confronti
degli quattro agenti attualmente indagati per omicidio
preterintenzionale. In realtà l’accusa di sciacallaggio non era diretta
ai genitori di Federico, ma Lino Aldrovandi e Patrizia Moretti
continuano l’affondo: Quando, proprio quest’estate, abbiamo appreso che addirittura uno di questi agenti è stato nominato nel direttivo di uno dei sindacati in argomento abbiamo avuto la situazione più chiara. La lettera degli Aldrovandi termina con amare considerazioni sulla vicenda e sulla fiducia che i due continuano a mantenere verso le Forze dell’Ordine con qualche “distinguo”: È indubbio che in questa vicenda hanno interferito e continuano a interferire inquietanti aspetti di
rapporti interpersonali che nulla hanno a che fare con le esigenze di
trasparenza e di giustizia che tutti gridano, ma che certamente molti di
meno vogliono veramente. La nostra fiducia nelle forze di polizia è
intatta, nell’operato della Questura di Ferrara in questa vicenda, se
così rappresentata, tale fiducia invece non c’è più.