Ahmadinejad e Palestina, «sì a due popoli, due stati»

A pochi giorni dalla chiusura della conferenza Onu sul razzismo a Ginevra, segnata da polemiche, boicottaggi e levate di scudi dopo l’intervento del leader iraniano, definito antisemita

Mahmud Ahmadinejad rimescola le carte sullo scacchiere internazionale con la sua apparente disponibilità ad accettare la soluzione dei due Stati in Medioriente «se i palestinesi lo faranno per primi». Una mossa inaspettata, annunciata nel corso di un’intervista alla tv Abc, una novità rispetto alle famose posizioni dallo stesso Ahmadinejad, secondo il quale lo stato di Israele «avrebbe dovuto essere cancellato dalle cartine geografiche».

Una mossa che i commentatori internazionali fanno discendere dalla necessità di Ahmadinejad di segnare un punto nel balletto di avvicinamento-allontanamento che l’Iran sta giocando con gli Stati Uniti. Nella stessa intervista infatti il presidente iraniano ha anche attaccato Obama definendolo «maleducato» per non aver risposto agli auguri per l’elezione. Un chiaro segnale, riferiscono fonti vicine all’amministrazione, che «ciò che sta mettendo sotto pressione Ahmadinejad è la popolarità di Obama in Iran». Secondo Alireza Jafarzadeh, ex rappresentante a Washington del Parlamento in esilio, «il vero duello fra i due presidenti è per riuscire ad avere dalla propria parte la maggior parte degli iraniani».

Inoltre a giugno si svolgeranno le elezioni presidenziali in Iran, Ahmadinejad punta alla rielezione ed è consapevole di essere indebolito dalla crescente povertà degli iraniani dovuta ad un’economia sofferente per il basso costo del petrolio.