Agenzie su Conferenza stampa Ernesto

PRC. ERNESTO: BERTINOTTI HA DISTRUTTO SINISTRA, TUTTI A CASA

(DIRE) Roma, 16 apr. – Nelle sezioni in tutta Italia e’ in corso
una sorta di “rivolta”, spiega Leonardo Masella, capogruppo del
Prc in Emilia Romagna: “Da noi e’ cosi’- sottolinea- e mi risulta
che sia cosi’ anche nel resto d’Italia. Tutti vogliono le
dimissioni del gruppo dirigente nazionale. Perche’ se Giordano
prendeva ordini da Bertinotti, intorno a se’ aveva una corte dei
miracoli, un’accolita di ‘yes man’ che sono corresponsabili della
catastrofe”.
Toni duri che prefigurano una battaglia congressuale
tutt’altro che semplice. Se infatti sembrano prefigurarsi due
posizioni contrapposte (Giordano a favore del partito unico,
Ferrero e Russo Spena per la federazione) l’Ernesto ne annuncia
un terza (anche se Pegolo dimostra ‘grande apertura’ verso quella
di Feerrero). “Ci sono sono due ipotesi in campo- spiega Fosco
Giannini- o il Partito comunista o la Sinistra Arcobeleno. Non
c’e’ spazio per mediazioni e ‘terzini'”. E Masella rincara: “con
Bertinotti segretario c’e’ stata la diaspora dei comunisti. Noi
vogliamo rimetterli insieme. La federazione invece e’ una toppa
peggio del buco”.
Infine il congresso. L’Ernesto vuole regole chiare. “Vogliamo
un’assemblea davvero democratica gestita da un organismo ad hoc.
Non ci fidiamo- spiega Giannini- perche’ sappiamo che soprattutto
nel Sud si sta facendo la compravendita delle tessere false,
vendute a 3 o 4 euro. O addiruttura comprate a pacchetti”.

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Apc-ARCOBALENO/ L’ERNESTO: NON HA FUTURO, DIRIGENTI PRC SI DIMETTANO
Bertinotti ha distrutto sinistra italiana.Ora rinascita comunista

Roma, 16 apr. (Apcom) – L’esito elettorale “clamoroso” che ha
lasciato fuori dal Parlamento le forze della Sinistra dimostra
che il progetto dell’Arcobaleno “non ha futuro” e ne “segna la
fine”. Occorre ripartire dal Prc per ricostruire una “forza
comunista significativa” in Italia. E’ la posizione dell’area
dell’Ernesto, minoranza di Rifondazione, che, in una conferenza
stampa alla Camera, analizza le cause della sconfitta e punta il
dito contro il gruppo dirigente del partito chiedendo le
dimissioni del segretario Franco Giordano (richiesta che
formuleranno già nel Cpn di sabato prossimo), la convocazione
immediata del Congresso, e individuando in Fausto Bertinotti il
colpevole di “questa tragedia”.

Questa sconfitta, ragiona il deputato uscente Gianluigi Pegolo,
“non può essere spiegata solo con la delusione del governo Prodi
e con il voto utile anche perché altre forze tipo l’Udc sono
sopravvissute. Si prenda atto che questa sconfitta mette in luce
la debolezza del progetto della Sinistra Arcobaleno, che non ha
appeal nel nostro Paese, tende a disgregare e, quindi, non ha
futuro”. Occorre quindi “una proposta alternativa”. Pegolo trova
“incredibile” la posizione di Bertinotti e Giordano che “si
ostinano a dichiarare che un risultato così negativo è
attribuibile alla mancata accelerazione del processo”.

“Questo esito elettorale segna la fine della Sa – insiste Pegolo
– non è più proponibile e ogni indugio in questa direzione non
farò altro che allungare l’agonia”. Serve “congresso immediato”
che venga “gestito da un organismo in cui tutte le componenti
siano rappresentate”. Bisogna “riprendere il processo della
rifondazione comunista per ricostruire una forza significativa”.
Di scioglimento in una nuova soggettività neanche a parlarne
semmai, rileva Pegolo, si può parlare di “unità di azione”.

Ancora più duri i toni del senatore uscente Fosco Giannini che
trova la vittoria della destra “inquietante”. Col suo
“anticomunismo”, dice, Bertinotti “ha distrutto il partito
comunista ed ha tentato di distruggere l’intera sinistra
italiana”. Nella costruzione della Sinistra Arcobaleno “non hanno
sentito nessuno”: “Anche una bocciofila che intende trasformarsi
in birreria sente i suoi dieci soci…”, dice ironico Giannini.

“C’è da avviare un processo di rinascita comunista, rimettere
insieme la diaspora – dice Leonardo Masella – perché non sono
morti i comunisti ma è stata sconfitta la forza che ha cancellato
i comunisti”. E se la prende anche con i “terzini” come Giovanni
Russo Spena che parla di una “sinistra unitaria e plurale”: “una
toppa peggio del buco”, la definisce Masella. “Almeno in
Bertinotti c’è una coerenza quando dice che vuole trasformare
questa porcheria in un partito…”.

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SA:PRC;’ERNESTO’,GIORDANO SI DIMETTA,VOTO E’FINE ARCOBALENO
BERTINOTTI HA DISTRUTTO P.COMUNISTA E ORA SINISTRA ITALIANA
(ANSA) – ROMA, 16 APR – Le dimissioni di Franco Giordano e
della segreteria nazionale, l’archiviazione della della sinistra
arcobaleno ”un progetto fallimentare” e infine la
ricostruzione di un partito basato sull’identita’ comunista. A
chiedere che il Prc volti pagina e riprenda il cammino originale
dopo la Bolognina e’ la minoranza dell’Ernesto rappresentata da
Fosco Giannini e Gian Luigi Pegolo, parlamentari uscenti di
Rifondazione e Leonardo Masella capogruppo del Prc in Emilia
Romagna che annunciano la presentazione nel prossimo comitato
politico del partito una mozione di sfiducia contro la
segreteria.
”Il risultato elettorale – sottolinea Pegolo – non e’
spiegabile solo dando le colpe al voto utile perche’ lo stesso
problema lo aveva l’Udc che invece ha tenuto. Bertinotti ed il
segretario si ostinano a parlare di accelerazione verso il
partito unico e la cosa mi pare incredibile”.
La minoranza dell’Ernesto chiede la convocazione del
congresso e la possibilita’ di sapere l’esito del tesseramento
dello scorso anno.
Le critiche rivolte al gruppo dirigente vanno di pari passo a
quelle verso il progetto arcobaleno: ”L’esito elettorale –
attacca Pegolo – ne decreta la fine. Il soggetto non e’ piu’
proponibile. Rifondazione non va superata ma va difesa la sua
autonomia”.
Se la proposta di Giordano di accelerare nella costruzione di
una sinistra unita viene rispedita al mittente, riserve non si
nascondo nemmeno per la tesi del ministro per la Solidarieta’
Sociale Paolo Ferrero che ha come obiettivo la nascita di una
federazione in cui il Prc mantenga la sua autonomia. ”Non ci
piacciono i cosiddetti ‘terzini’ cioe’ coloro che si collocano
tra il progetto della sinistra arcobaleno e l’autonomia del Prc.
Noi – spiega Fosco Giannini – siamo contrari anche al modello
della Sinistra europea”.
Parole dure sono infine rivolte all’ex segretario e leader
della ‘Cosa rossa’ Fausto Bertinotti: ”Lui – attacca il
senatore del Prc – ha distrutto il partito comunista e tenta di
distruggere la sinistra italiana, lo dicono i dati elettorali”.
”Le colpe – aggiunge Masella – non sono pero’ tutte di
Bertinotti. Intorno a lui, che era il padrone, c’era una corte
dei miracoli, tanti cortigiani a dire sempre di si”’.(ANSA).