Afghanistan, il “terrorismo umanitario”

In Afghanistan ancora una volta i caccia-bombardieri della Nato, agli ordini del generale statunitense Stanley McCrystal, hanno fatto una strage di innocenti. Nel cuore della notte, sul greto di un fiumiciattolo in secco, è scorso il sangue di decine di civili inerti, colpiti da missili e bombe statunitensi, inglesi e francesi.
Chi si aspettava che le recenti elezioni politiche e il loro probabile risultato – la vittoria di Hamid Karzai – sarebbero stati un passo avanti verso la soluzione della “guerra umanitaria” dell’Isaf e della Nato, si è ancora una volta ingannato. Karzai sopravvive rannicchiato in uno strettissimo settore del centro di Kabul, blindato dalle armate occidentali, mentre gli insurgent controllano oltre il 70% del paese. Nel frattempo sono migliaia le vittime afghane della guerra in corso. La comoda leggenda secondo la quale le truppe Isaf- Nato, quelle italiane comprese, sarebbero in Afghanistan come “forza di pace” per proteggere il popolo afghano dai suoi nemici (i taliban) si è rivelata ancora una volta per quello che è: una impostura terroristica.
E’ la farsa umanitaria di un terrorismo di Stato non meno crudele, violento e sanguinario del cosiddetto global terrorism che Barack Obama e Ilary Clinton pretendono di cancellare dalla faccia della terra con l’imponente operazione militare “Colpo di Spada”. Per loro la guerra in Afghanistan e una “guerra necessaria” per salvare il mondo dal terrorismo. In realtà, sembra piuttosto necessaria una radicale revisione della nozione stessa di terrorismo, basti pensare che l’infamia atomica di Hiroshima e Nagasaki non è mai stata qualificata come un atto terroristico.
La realtà è un’altra: la guerra in corso in Afghanistan è una guerra di aggressione non meno grave di quella che ha devastato l’Iraq e non meno crudele di quella che ha trasformato la striscia di Gaza in un immenso patibolo per giustiziare donne, bambini e anziani palestinesi. L’intervento in Afghanistan della missione internazionale di assistenza al governo Karzai – l’Isaf, appunto – non è stato un intervento meno lesivo del diritto internazionale dell’aggressione statunitense del 2001, mai legalizzzata dalle Nazioni Unite.
La risoluzione del Consiglio di Sicurezza per la costituzione dell’Isaf non ha autorizzato – e non avrebbe potuto autorizzare – alcuna operazione militare. Il successivo, prevedibile passaggio dell’Isaf alle dipendenze della Nato ha totalmente violato l’obiettivo della “assistenza” e ha attribuito all’Isaf un obiettivo bellico che il Consiglio di Sicurezza non gli ha assegnato, come non lo ha assegnato e non poteva assegnare alla Nato. Oggi la Nato – alleanza militare di parte già responsabile di gravissime lesioni del diritto internazionale – opera come un esercito che affianca le milizie Enduring Freedom in una guerra di aggressione contro cittadini che si battono per la liberazione del loro paese dai nemici che lo occupano. Dovrebbe essere chiaro a tutti che è illegale non solo l’aggressione ma anche l’occupazione militare di un paese e che il popolo aggredito ha il diritto di difendersi anche con l’uso delle armi.