Adesione di Burgio e Grassi (PRC – Essere comunisti) alla campagna “Precariare stanca”

A dispetto di tutti i “nuovisti”, lo sfruttamento del lavoro rimane il pilastro su cui si fonda la nostra società. Negli ultimi vent’anni di “neoliberismo” i tassi di sfruttamento hanno toccato punte estreme, determinando la dispersione di fondamentali conquiste del movimento operaio e il dilagare della precarietà, del lavoro nero e della disoccupazione.

Il risultato di questo processo è un drammatico e crescente impoverimento del lavoro dipendente pubblico e privato.

Questo quadro impone una netta inversione di tendenza. Se sarà posta dagli elettori in condizione di governare il Paese, l’Unione avrà l’obbligo di rispondere ad attese da troppo tempo deluse, anche per responsabilità dei governi dell’Ulivo nel corso degli anni Novanta.

Dovrà in primo luogo abrogare l’intera legislazione sul lavoro emanata dal governo Berlusconi, a cominciare dalla Legge 30/2003. Ma dovrà anche opporsi ad ogni tentativo di recuperare le leggi del centrosinistra, come il Pacchetto Treu, che hanno costituito un grave precedente alla legislazione precarizzante della Casa delle Libertà.

In positivo, l’Unione dovrà varare una legislazione che scoraggi decisamente il ricorso a contratti a termine, elimini la zona grigia del cosiddetto lavoro autonomo eterodiretto e promuova la generalizzazione del tempo indeterminato.

È sulla base di queste motivazioni che aderiamo alla campagna «Precariare stanca», associandoci alla proposta di legge di iniziativa popolare da essa promossa.

Alberto Burgio – Claudio Grassi

Direzione Nazionale Prc – Area programmatica «Essere Comunisti»