A Roma nasce la fronda anti-Cosa Rossa

Il Partito comunista fondato nel 1921 da Antonio Gramsci festeggiava ieri i suoi 87 anni. Un compleanno postumo, visto che il Pci è «morto» nel 1989, con la cosiddetta svolta della Bolognina. Ma la ricorrenza è stata occasione per la galassia a sinistra dell’estrema sinistra di far sentire la sua voce critica nei confronti della Cosa Rossa. Non solo. Gli ex di Rifondazione Cannavo e Turigliatto insieme con molti «singoli compagni» che condividono una posizione anti-Pd e antigovernativa stanno progettando di costruire una «lista aperta e unitaria a sinistra dell’Unione e in alternativa al presidente della provincia di Roma Enrico Gasbarra», come ha anticipato il vicepresidente del consiglio provinciale Nando Simeone. La prima uscita pubblica del nuovo gruppo dissidente è stata con una serie di manifesti apparentemente anonimi affissi nella Capitale, che recitano: «Cosa Rossa? No, grazie, siamo comunisti/e».
Nessuno si assume la paternità dell’iniziativa. Salvatore Cannavo, fondatore con Franco Turigliatto e Luigi Malabarba del Movimento politico sinistra critica, si limita a dichiarare di esserne al corrente: «Sapevo – dice semplicemente -che il manifesto sarebbe uscito per l’anniversario di nascita del Pei», facendo appena cenno al progetto elettorale. E aggiunge: «Dietro non ci sono soggetti politici organizzati, ma una serie di compagni che ritengono la Cosa Rossa completamente subordinata a questo Pd governista e alleato dei poteri forti, tanto da sembrare una corrente esterna del partito di Veltroni».