Dopo il grande successo ottenuto con i quesiti refendari (che avevano l’obiettivo di far emergere le reali dimensioni della flessibilità e delle politiche di reclutamento dell’Ateneo), i precari universitari pisani sono riusciti ad aprire le trattative con l’università ed ottenere un tavolo tecnico per l’istituzione permanente di un’anagrafe di tutte le figure precarie che operano nella didattica e nella ricerca. Una lotta di nuovo precariato che si è attirata le simpatie operaie più classiche, tanto che le tute blu Fiom della Piaggio di Pontedera hanno inviato una lettera di solidarietà.
E’ di pochi giorni fa, l’approvazione di uno schema di rilevazione storico-anagrafica nella forma di un data-base aggiornabile per via telematica e consultabile da tutti i membri del tavolo grazie alla collaborazione dell´ufficio statistica d´ateneo. E’ previsto, entro la prima decade di luglio, il completamento della raccolta dati su tutte le figure «non strutturate» che, a vario titolo, lavorano nell’Università. Sono state inoltre impostate le linee-guida per l´indagine qualitativa, ufficialmente affidata all´Assemblea dei precari.
La battaglia dei precari universitari pisani si è inserita prepotentemente nelle elezioni del rettore. Dopo una lotta serrata è stato rieletto Marco Pasquali, rettore uscente, che resterà al governo dell’università di Pisa fino al 2010. Pasquali dovrà cominciare a rispondere ai molti problemi sollevati dai precari. In particolare, chiedono che adotti un metodo più trasparente nella gestione e nelle scelte importanti, facendo gli interessi di tutto l’ateneo. «Teniamo a ricordare – afferma l’Assemblea dei precari – la rilevanza degli orientamenti programmatici enunciati durante la scorsa campagna elettorale. Ci riferiamo all’improcrastinabile necessità di agire tanto a livello di politiche locali quanto nei rapporti con la Crui, la Conferenza dei rettori delle università italiane, e col ministero per ottenere un impegno straordinario in termini finanziari, da riservare all’attivazione di nuovi posti a tempo indeterminato che pongano fine alla proliferazione delle figure precarie. Inoltre, sollecitiamo una riforma delle procedure di reclutamento che garantisca accessi certi, brevi e selettivi alla carriera».
L’Assemblea, che dal Rettore è stata riconosciuta pubblicamente e a pieno titolo quale soggetto interlocutore, conta di allargare il tavolo di trattativa fino a comprendere la questione dei diritti e delle mancate tutele del personale non strutturato. «La prima tappa di questo percorso – proseguono i precari – è reciprocamente identificata nell’ultimazione del progetto dell’anagrafe di tutti i precari della ricerca e della didattica, in vista della futura messa a punto di un “contenitore” informatico unico, nel quale inserire dati, risultati scientifici e impegno formativo, individuali e di gruppo, delle attività effettivamente svolte».
Ha destato particolare piacere la lettera delle Rsu Fiom della Piaggio: «Per i contenuti della piattaforma rivendicativa, l’ampiezza della partecipazione, gli effetti intuibili di presa di coscienza e di avvio di processi organizzativi – è scritto – il referendum affronta con chiarezza e determinazione i problemi del vostro settore e li pone lucidamente all’interno della questione generale delle condizioni di lavoro e dei diritti dei lavoratori, sottoposti negli ultimi anni a un attacco senza precedenti. Dopo anni di pressione e di propaganda sugli effetti positivi della flessibilità e precarietà – proseguono le Rsu Fiom – si diffonde tra i lavoratori la consapevolezza che le questioni del lavoro precario non sono un fatto di solidarietà, ma un problema centrale e vitale per la difesa delle loro condizioni di vita e di lavoro. La precarizzazione che dilaga in tutti i settori – così si conclude la lettera – da un lato aumenta la dispersione dei lavoratori e le difficoltà dell’azione sindacale, dall’altro pone le premesse per una riunificazione di interessi che in passato sono stati separati da condizioni di sfruttamento e di garanzie molto diverse».