A Mosca si simulano le celebrazioni d’un tempo

Se Putin dal 2005 si è messo d’impegno per far dimenticare ai’russi la Rivoluzione, cancellandola festività del 7 novembre dal calendario e sostituendola col «Giorno dell’unità nazionale» celebrato in gran pompa il 4, quest’anno che dell’Ottobre ricorre il novantesimo anniversario i comunisti russi sperano di riuscire a «bucare» i media, finora impermeabili all’argomento. E magari farne una vetrina per le prossime elezioni. Nell’anniversario della presa del Palazzo d’Inverno, domani a Mosca convoglieranno per il tradizionale corteo 80 delegazioni di partiti comunisti e laburisti da tutto il mondo, molti guidati da personalità di spicco: dall’Australia al Canada, dal Vietnam all’Algeria, gli indiani coi neomarxisti nepalesi, argentini e brasiliani, cubani e messicani; israeliani a fianco di palestinesi, siriani, iracheni, comunisti del Bahrein e turchi. Dall’Asia (Cina Filippine Sri lanka) al Sudafrica, all’ex Urss, alla Ue, fino all’est europeo dove ormai i partiti comunisti sono fuorilegge.
L’anno scorso i dimostranti nella capitale russa furono 50mila, a rappresentare anche quel 10-15% degli elettori che ancor ripone fiducia nel Partito comunista russo (Kprf), organizzatore delle cerimonie, erede del Pcus e oggi guidato da Gennadij Zyuganov. Il vertice conta soprattutto sull’attivismo dei compagni: sabato 3, proprio alla vigilia del giorno dell’Unità, qualche migliaio di giovani ha battuto le strade di Mosca con l’iniziativa «Rosso in Città», distribuendo volantini che invitano a unirsi al corteo di domani. Mentre al Museo del Cinema si proiettano film sovietici anni ’20 e ’30 per ricordare l’Ottobre.
Ospite d’onore quest’anno è però l’Italia. E onore massimo, come si legge sul sito del Kprf, sarà concesso a Oliviero Diliberto, capo del Pdci che sarà in Russia con una delegazione di ben 100 persone e, unico leader di partito straniero, parlerà dal palco allestito davanti alla statua del generale Zhukov, eroe di Stalingrado e vincitore della n guerra mondiale, al fianco di Zyuganov; 70 anni dopo il discorso di Togliatti a pochi metri da lì, nella Piazza Rossa. Il leader del Pdci, dopo aver partecipato all’incontro internazionale delle delegazioni a Minsk, ricorderà (in italiano) che l’assalto al Palazzo d’Inverno da parte dei bolscevichi fu l’inizio di un «grande atto liberatorio per l’umanità» e «resta un punto di riferimento imprescindibile». In platea anche una piccola delegazione del Prc con Fabio Amato.
Il viaggio dei cento, dal 2 al 9, organizzato insieme alla storica associazione Italia-Russia e aperto a tutti, ha fatto la prima tappa a Pietroburgo, con visita all’incrociatore Aurora e allo Smolny, luoghi-icona dell’Ottobre. Nella capitale, oggi visita collettiva al Mausoleo di Lenin. Domani alle 17 il corteo, partenza in Piazza Pushkin, ritrovo di dissidenti in epoca Urss e oggi ritrovo dell’opposizione anti-putiniana. Arrivo al monumento a Marx, davanti al Bolshoi. A sfilare ci saranno anche molti giovani comunisti russi, come quelli del gruppo Avanguardia Rossa, e i pensionati, zoccolo duro elettorale del Kprf.
Dopo il crollo dell’Urss, la rivoluzione d’Ottobre fu celebrata ufficialmente fino al 1994. Poi Boris Eltsin rinominò il 7 novembre «Giorno dell’accordo e della riconciliazione». Ma i militanti comunisti hanno continuato a ricordarlo con manifestazioni antigovernative.