Lo contestano ovunque, ieri sera a Pesaro la polizia è arrivata in forze prima dei manifestanti e ha blindato il teatro Sperimentale pieno per metà di preti. Giuliano Ferrara in tour tra Emilia e Marche per la sua lista «Aborto? No grazie» si fa scortare dalla forza pubblica. Scappa dall’uscita posteriore, trova la stessa accoglienza anche ad Ancona. Lo contestano i centri sociali, i collettivi femministi, la sinistra di base, i militanti della Sinistra arcobaleno e non di rado gli elettori del Pd, ma dalla politica romana Ferrara riceve quasi solo solidarietà. «Piena solidarietà umana e politica» anche dal candidato premier della Sinistra arcobaleno Fausto Bertinotti. «Mi è dispiaciuto molto quanto è successo a Bologna – ha detto Bertinotti a Radio anch’io -perché nessuno può accettare in una condizione di confronto civile una contestazione sprezzante e caratterizzata da comportamenti violenti. In un momento diffìcile come questo è tanto più necessaria la non violenza. Trovo assolutamente ingiustificata la contestazione a Ferrara pur restando sul versante opposto al suo. Ma comunque non vedo nessun parallelismo con gli anni di piombo».
«Non ho porto l’altra guancia, erano piuttosto aggressivi e alla fine del comizio li ho trattati come meritano», Ferrara ha ricostruito così quanto accaduto mercoledì a Bologna. La polizia ha comunicato che dieci agenti sono rimasti contusi. Testimoni e cronisti hanno parlato piuttosto di una reazione eccessiva degli agenti, le «violenze» dei manifestanti essendosi limitate al lancio di uova e pomodori, peraltro respinti al mittente da Ferrara. Stasera sempre a piazza Maggiore sarà la volta della lista «la Destra»: i centri sociali hanno annunciato un presidio antifascista.
Sulla solidarietà a Ferrara non tutta la Sinistra arcobaleno la pensa come Bertinotti. Secondo la senatrice Palermi (Pdci) i manifestanti «hanno fatto bene e dovrebbero farlo in tutte le piazze d’Italia». Secondo i verdi bolognesi Arianna Bianchi e Carlo Bottos la polizia ha avuto comportamenti «gravissimi» e da parte dei manifestanti «non c’è stato nessun assalto e nessun gesto che possa dirsi violenza». Sulla condotta della polizia ha annunciato un’interrogazione il deputato verde Paolo Cento. Secondo il segretario del Prc Franco Giordano «a tutti si deve riconoscere la possibilità di esprimere le proprie idee, detto questo le critiche e le contestazioni le subiamo tutti in politica, l’importante è che non siano mai segnate da gesti di violenza». «Il movimento ha fatto bene a contestare Ferrara – ha detto invece la candidata premier di Sinistra critica Flavia D’Angeli – quella che è stata grave è la reazione della polizia e di molte forze politiche, anche di sinistra». Totale solidarietà a Ferrara invece da parte di Prodi «offeso due volte, come uomo di governo e come bolognese» e Veltroni che ha telefonato al direttore del Foglio.
Posizione diversa quella di chi non ha apprezzato la contestazione solo perché ritiene che sulla campagna elettorale del mini partito di Ferrara (che i sondaggi non riescono nemmeno a rilevare) sia meglio stendere il silenzio – e del resto fino a Bologna i suoi comizi erano rimasti clandestini. «Sono d’accordo con l’opinione che mi pare prevalente di non dare pubblico a Ferrara, manifestando altrove le proprie opinioni» ha detto la senatrice del Prc Lidia Menapace. «Contestare Ferrara non è giusto ed è un errore perché così si rivitalizza una lista “abortita”» ha detto il candidato premier del partito socialista Boselli. E persino Di Pietro ha detto che Ferrara «gioca con i diritti e i sentimenti, ma va ignorato altrimenti si fa il suo gioco».