11 agosto

Prima le primarie? No, prima il programma
Ma vogliono un accordo o una resa?

“alternativa” Prodi su un terreno insidioso…
Caro direttore, l’aspetto più singolare delle dichiarazioni rilasciate da Prodi dopo mesi di inquietante silenzio non è tanto quell’accenno a un programma dell’alleanza “né contro né pro Berlusconi” (che altro aspettarsi dal leader di Rutelli e di Nicola Rossi?) ma, almeno per me, la sua volontà di procedere alla elaborazione del programma “dopo le primarie”. E su cosa si farebbero le primarie, sulla sua bella faccia? Dovrebbe stare attento il caro Prodi: anche questo terreno per lui potrebbe rivelarsi molto insidioso…
Giovanni Di Umberto, via e-mail

Dovremmo cedere su tutti i fronti…
Caro direttore, Enrico Letta sul “Corriere della Sera” “indica” al centrosinistra i punti salienti in vista delle prossime elezioni, per lui probabili nel 2005. Questo il suo messaggio: «Il confronto sui contenuti deve essere con Forza Italia: l’Udc, come anche il Prc, sono partiti con una identità ristretta…»; la politica estera è quella della linea Onu e soprattutto il Prc dovrà «accettare» la riforma delle pensioni perché «non ci si può limitare alla mera conservazione dell’esistente». Tradotto: si può fare un “accordo” se cediamo su tutti i fronti. Grandioso. Peccato che forse nessuno gli ha detto che questo si chiama ricatto. Quanto a conservare: non diteglielo ma forse noi vorremmo addirittura cambiare le cose, per quel che è possibile. In fin dei conti siamo pur sempre comunisti.
Federica Pitoni Cerenova (Rm)