Stalin e l’Unione Sovietica (1922-1953)

di Alessandro Pascale

stalin cccpIl compagno Alessandro Pascale ci invia questa sua tesina sulla questione di Stalin, chiedendoci di pubblicarla come contributo per la discussione storica. Accogliamo volentieri l’invito, con l’avvertenza che, trattandosi di questione assai aperta e controversa, le opinioni espresse in questo lavoro di ricerca impegnano ovviamente il solo autore.

Nella presentazione del “Stalin” di Adam B. Ulam ho trovato scritte queste righe che mi sembrano spiegare molto del dibattito così aspro sull’URSS e su Stalin in particolare: “vi son due modi di considerare Stalin: quello di chi si sente partecipe dello scuotimento rivoluzionario della nostra epoca, e dunque vede in lui un elemento interno della propria storia, un organo di essa o anche un morbo e un tumore; quello di chi concentra la sua attenzione sui modi in cui il potere staliniano si costituì e si dilatò. Entrambe le prospettive sono legittime: al centro della prima vi è la questione dei fini, al centro della seconda l’analisi dei mezzi”.


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