Prima e dopo la legge 300

di Bruno Ugolini | da Rassegna.it

Lo Statuto dei lavoratori compie 45 anni. Sarebbe necessaria un’estensione dei diritti, non una loro riduzione. Una proposta alternativa, capace di parlare a tutto il mondo del lavoro può avere un effetto trainante, convincente

Ho appeso sopra la mia scrivania il ritaglio di una prima pagina de “l’Unità”. Porta la data del 4 aprile 1962. Mostra questo titolo a quattro colonne: “Sciopero all’Om-Fiat al grido di libertà”. È una mia corrispondenza da Brescia di 52 anni fa. Un “reperto” regalatomi per una festa di compleanno. Una testimonianza che mi ricorda, in questi giorni di aspre discussioni, come lo Statuto dei diritti dei lavoratori affondi le sue radici nelle lotte operaie degli anni 60. Saranno poi due socialisti, Giacomo Brodolini e soprattutto Gino Giugni, a stendere il testo legislativo. Tra le norme c’è quella che considera nullo il licenziamento “intimato senza giusta causa”. Quello sciopero alla Om-Fiat di Brescia nel 1962 riguarda proprio una mancata “giusta causa”. Nel sommario della corrispondenza bresciana si legge infatti: “La lotta originata da un licenziamento per rappresaglia”.

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