Il superporcellum nato da un connubio scellerato

berlusconi-renzi-nazarenodi Ruggero Giacomini

E’ ormai chiaro che la legge elettorale voluta da Renzi e Berlusconi e approvata dalla Camera dei Deputati il 12 marzo scorso, incide profondamente sull’assetto costituzionale dell’ Italia, disegnando il passaggio dalla Repubblica Democratica Rappresentativa disegnata dai Costituenti dopo la Resistenza ad una Repubblica Oligarchica.

E’ una legge che attraverso la manipolazione e l’alterazione delle regole del gioco democratico persegue la stabilità del sistema capitalistico e dell’oligarchia che lo rappresenta, ponendo chi detiene il potere al riparo dal rischio del possibile emergere di forze sociali e politiche alternative.

La differenza principale rispetto al “PORCELLUM”, che il patto Renzi Berlusconi recepisce e ripropone in forme ancor più aggravate, è che ora la “porcata” non è solo di una parte, ma condivisa, e dunque fondamento di un accordo solidale di oligarchi che si ritengono arrivati e inamovibili.


Lo stravolgimento delle regole del gioco democratico viene fatto agendo contemporaneamente su due punti:

1. Il premio di maggioranza, in virtù del quale chi raggiunge il 37% dei voti occupa il 55% dei seggi, cioè il 18% in più di quelli che gli spetterebbero secondo i voti conseguiti. E se nessuno raggiunge il 37%, nessuna paura, che i due primi sodali se lo giocano in un esclusivo ballottaggio.

2. Gli sbarramenti, accentuati e resi di triplice natura, concepiti per contrastare le forze ALTERNATIVE, con un occhio al possibile risveglio del movimento dei lavoratori che subiscono più di tutti le conseguenze della crisi; e per succhiare vampirescamente sangue degli stessi propri alleati. Infatti:

a) Viene esclusa dalla rappresentanza democratica una coalizione che non raggiunga il 12% dei voti, ma si fermi all’11, 99;

b) Viene escluso dalla rappresentanza democratica un singolo partito che non raggiunga l’8% de voti, ma si fermi al 7,99;

c) Viene esclusa dalla rappresentanza democratica una forza politica che pur facente parte di una delle coalizioni degli oligarchi non raggiunga il 4,5%, ma si fermi al 4,49.

Tutti questi seggi non assegnati alle forze politiche a cui spetterebbero in base ai risultati elettorali, vanno ad integrare il bottino di quella parte dell’Oligarchia esclusa dal premio al vincitore.

E’ del tutto evidente dunque che il PATTO RENZI BERLUSCONI da cui è scaturita la legge elettorale è UN PATTO DI BRIGANTI, da cui entrambi i contraenti contano di poter trarre profitto, quale che sia dei due il vincitore.

Il PRIMO infatti come abbiamo visto integra il proprio risultato con l’aggiunta di un 18% di SEGGI NON CONQUISTATI CON IL VOTO.

IL SECONDO beneficia anche lui di un “INTEGRATIVO” CONSISTENTE, prendendosi buona parte dei SEGGI SOTTRATTI AGLI SBARRATI. 

Di fronte a una operazione tanto palesemente brigantesca quanto universalmente occultata dai media capitalistici e politici asserviti, impallidiscono gli altri aspetti reintrodotti del PORCELLUM, in spregio sfrontato della Sentenza della Corte Costituzionale. Come la reintroduzione delle LISTE BLOCCATE, per impedire all’elettore che con il voto di preferenza possa modificare l’ordine degli eletti stabilito dal vertice OLIGARCHICO secondo un criterio soggettivo di fedeltà personale e ruffianeria.

La maggiore polemica è stata sulle “quote rosa”, che secondo il presidente della commissione Affari costituzionali Francesco Paolo Sisto relatore presenterebbero “problemi di incostituzionalità evidenti”, quando ogni punto qualificante della legge è uno stravolgimento della Carta, a partire dal principio fondamentale della uguaglianza dei cittadini indipendentemente dalle rispettive opinioni politiche.

Al governo si è data delega di ridisegnare 120 collegi elettorali sostanzialmente su base provinciale, dopo che si è proclamata urbi et orbi l’inutilità della dimensione territoriale amministrativa delle Province, già abolite nella rappresentanza democratica.

La legge vale solo per l’elezione della Camera, e al Senato è richiesto di approvarla e contestualmente suicidarsi per sanare l’evidente discrasia.

E’ possibile ancora e necessario sviluppare la lotta per far saltare questa vergognosa legge elettorale frutto del patto scellerato Renzi Berlusconi. 

Al tempo stesso vista l’acquiescenza che hanno trovato finora in Parlamento gli aspetti peggiori di questa infamia, bisogna cominciare a riflettere sulle conseguenze..

L’esclusione programmata di un quarto dell’elettorato dalla rappresentanza parlamentare e la discriminazione connessa verso una parte consistente dell’opinione pubblica di sinistra che ciò configura realizzano un mutamento qualitativo del sistema, con una restrizione sostanziale dell’agibilità democratica e delle libertà, che pone problemi inediti di organizzazione e di lotta alle forze più colpite della sinistra anticapitalista, antimperialista e comunista. 

Il cuore del conflitto di classe insopprimibile tenderà inevitabilmente a spostarsi anche per i suoi referenti politici fuori del parlamento oligarchico.

Al tempo stesso l’utilizzo sempre opportuno delle possibilità di inserire contraddizioni nel sistema delle oligarchie richiederà nuove forme di organizzazione e di azione adeguate alla portata del mutamento.

Si tratta di mutamenti cui è bene prestare fin d’ora attenzione, che dovranno essere oggetto di adeguato approfondimento.