Sirte, ottobre 2011

gheddafi-morto1-648x430di Marinella Correggia | da www.sibialiria.org

Tre anni fa, il 20 ottobre 2011 nei pressi della città di Sirte, in Libia, veniva assassinato Mu’ammar Gheddafi: l’epilogo di un’altra “missione umanitaria” della NATO costata più di diecimila morti e che ha gettato quello che era un relativamente prospero paese in un abisso di miseria, violenza, sopraffazione. Sul sostanziale appoggio dato a quella guerra anche da molti “compagni” abbiamo già scritto e così pure sullo sciagurato ruolo che ha avuto (e che continua ad avere) il nostro Paese. Vogliamo ora qui soffermarci su un aspetto particolare di quella guerra pubblicando questo articolo che illustra i briefing che la NATO organizzava periodicamente con i “giornalisti”.

Durante i bombardamenti sulla Libia nel 2011, la Nato teneva conferenze stampa settimanali sia a Bruxelles che alla sede di Bagnoli (Napoli). Partecipavano giornalisti-tappetino che chiamavano per nome, affettuosi e deferenti, la portavoce Nato da Bruxelles (“Oanà” Longescu, romena) e il portavoce Nato da Napoli (“Roland” Lavoie, colonnello canadese). Sarebbe bastato uno stuolo di giornalisti decenti per metterli in crisi. Perché portavoce e generali si arrampicavano sugli specchi, per non dare a vedere crimini e illegalità. Ecco un resoconto diretto.

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