L’isola di Lampedusa ad alto rischio elettromagnetico

di Antonio Mazzeo
da antoniomazzeoblog.blogspot.it

A Lampedusa proliferano, indiscriminatamente e impunemente, sistemi radar e impianti di telecomunicazione militari, ripetitori radio-televisivi, stazioni radio-base della telefonia cellulare, ecc.. Innumerevoli sorgenti elettromagnetiche, pericolose per l’uomo e l’ambiente naturale, che rischiano di deturpare irrimediabilmente un territorio unico per fascino e bellezza.

Buona parte degli impianti sono di origine militare: da lungo tempo, infatti, Lampedusa è al centro dei programmi di guerra nell’area mediterranea e in nord Africa delle forze armate italiane e Nato. In località Capo Ponente, nella zona più occidentale dell’isola, sono in atto i preparativi per installare due nuovi potenti sistemi radar. Il primo di essi, il Gabbiano T200C, prodotto dall’italiana Selex ES (gruppo Finmeccanica), sarà predisposto dalla Marina militare nell’ambito del piano diammodernamento e potenziamento della Rete di sorveglianza costiera. Un Fixed Air Defence Radar (FADR) RAT31-DL, anch’esso prodotto da Selex, sarà installato invecedall’Aeronautica per la sorveglianza aerea a lunga portata e il potenziamento della rete di comando, controllo, comunicazione ed intelligence dell’Alleanza Atlantica.

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