La Russia potrebbe riconoscere l’indipendenza della Repubblica Moldava di Transnistria

a cura della redazione

newsdalmondo bannerLa Russia non esclude il riconoscimento quale stato sovrano della Transnistria (il territorio a oriente del fiume Dniestr autoproclamatosi indipendente nel 1990, mentre era in corso il processo di implosione dell’URSS), qualora la Moldavia decidesse di rinunciare alla propria neutralità, con l’adesione alla NATO. Lo ha dichiarato l’inviato di Mosca per le missioni speciali, Seghey Gubarev, nel corso di una conferenza stampa a Tiraspol, capitale della nazione “ribelle”.

Già in passato la Russia aveva manifestato il suo disappunto per la reiterata disponibilità dell’ “Alleanza” neoliberista e filo-occidentale attualmente al governo della Moldavia ad aderire all’alleanza militare guidata dagli Stati Uniti e per la manifesta volontà di alcuni dei partiti nazionalisti filo-romeni al potere a Kishinev non solo di discriminare le rilevanti minoranze nazionali presenti sul territorio della repubblica (oltre il 30% della popolazione, soprattutto russi) e di perfezionare, portandolo a compimento, un processo di fusione con la confinante Romania.

Il diplomatico russo ha insistito sulla necessità di arrivare a un regolamento diplomatico del contenzioso, dando finalmente uno sbocco concreto ai negoziati in corso già da anni, con il coinvolgimento di tutte le parti in causa: “l’obiettivo dei negoziati deve essere quello di costruire la futura coesistenza di Tiraspol con Kishinev”.

Lo sfaldamento dell’Unione Sovietica e il timore dell’annessione della Moldavia da parte della Romania furono i motivi per cui, all’inizio del 1990, cinque distretti della sponda sinistra del Dniestr, di popolazione in prevalenza russa, proclamarono la loro indipendenza della cosiddetta Repubblica Moldava della Trasnistria.

Le autorità moldave risposero con l’invio di truppe nel territorio separatista, dando origine a un sanguinoso conflitto armato che si prolungò per diversi mesi. Attualmente la Transnistria, pur non godendo di riconoscimenti internazionali ufficiali e venendo descritto in Occidente con le solite “tinte fosche” che si riservano agli “stati canaglia”, rivendica tutte le funzioni di una nazione sovrana, compreso il diritto a battere una propria moneta.

Oggi, il mantenimento della pace nella zona del conflitto è affidato a un contingente misto composto da 420 militari russi, 355 della Moldavia e 492 della Transnistria, a cui si aggiungono 10 osservatori militari dell’Ucraina. I negoziati erano stati avviati attraverso la formula “cinque più due” (Moldavia, Transnistria, Russia, Ucraina, OSCE con Stati Uniti e UE in qualità di osservatori). L’accelerazione dei processi di integrazione nelle alleanze occidentali proclamati dall’attuale governo moldavo rischiano di inasprire una situazione già per molti versi esasperata e ingigantire un pericoloso focolaio di tensione tra le potenze nel nostro continente.

Fonte agenzie di stampa russe