Si sta fingendo di non vedere l’Ucraina in preda alle violenze delle squadracce fasciste

kiev manifestanti pistoladi Flavio Pettinari per Marx21.it

Dallo scorso venerdì le opposizioni ucraine, colpevoli delle devastazioni di Kiev e di gran parte del paese, si sentono legittimate a compiere ogni genere di azioni.

La stampa italiana ci mostra una commossa Timoshenko che celebra sé stessa con una ridicola sceneggiata sulla sedia a rotelle.

Le istituzioni italiane, che infarciscono ogni frase di parole come “legalità”, celebrano questa oligarca accogliendone amici e parenti, come se si trattasse di chissà quale eroina.

Nuovamente la stampa ci mostra prodi volontari che ripuliscono una Kiev “liberata”.

Vergogna, alle istituzioni e ai pennivendoli che fingono di non vedere cosa sta accadendo in Ucraina!


L’ordine pubblico è stato affidato agli stessi che per mesi hanno terrorizzato Kiev, che hanno organizzato e organizzano spedizioni punitive nelle regioni e nei villaggi.

Le sedute parlamentari che si sono tenute nel fine settimana hanno visto la Verhovna Rada presidiata dai banditi armati di fucili mitragliatori.

I pogrom contro gli oppositori del golpe e contro i comunisti sono all’ordine del giorno: abbiamo diffuso foto e video che testimoniano di cosa sono capaci i membri di Svoboda e i militanti della destra radicale: parlamentari, consiglieri regionali e comunali vengono prelevati dalle loro abitazioni e picchiati in pubblico.

Eppure, nessun esponente delle istituzioni democratiche italiane, nessun propagandista dei diritti umani sta levando la sua voce.

I nostri compagni devono subire ogni giorno, anzi ogni notte perché la vigliaccheria fascista è ovunque uguale e colpisce nell’oscurità, attacchi alle sedi.

Abbiamo comunicato già altrove i fatti di questi giorni: a Chernoghiv, i compagni assediati sono stati costretti ad abbandonare la sede quando i fascisti hanno spaccato i vetri e vi hanno gettato dentro del carburante per incendiare i locali e provocare una strage.

A Kiev, è stato devastato il quartier generale del Comitato Centrale.

A Zaporozhie, mentre i comunisti presidiavano il monumento a Lenin e il Consiglio Cittadino, è stata attaccata la sede del Partito.

Bande armate assaltano i monumenti a Lenin e ai Soldati Sovietici – non per abbattere le statue, ma per intimidire i comunisti e la popolazione democratica, per far vedere “chi è che comanda”.

Questa sera, 24 febbraio, ultima notizia in ordine di tempo, individui mascherati appartenenti alla cosiddetta “autodifesa del majdan” hanno organizzato una spedizione nel villaggio di Gorenka, nei pressi di Kiev, dove si trova l’abitazione del compagno Petro Simonenko. Si sono introdotti nell’abitazione e hanno iniziato a cercare materiale che potesse risultare “compromettente”.

Non avendo trovato nulla, hanno appiccato il fuoco all’abitazione per poi scappare.

I vicini intervenuti hanno ascoltato dalle conversazioni che l’intento dei fascisti era quello di far saltare in aria la casa, in quanto “non avevano trovato nulla di compromettente” da mostrare.

Da due giorni, i media vicini al nuovo potere cercano di spaccare il Partito Comunista, tentando di infangarne la leadership: domenica sera, hanno diffuso la notizia che Simonenko era stato visto a Mosca con alcuni membri del clan di Yanukovitch; oggi hanno diffuso la voce, anche questa falsa, di accordi con il nuovo “presidente” del parlamento.

A questo si aggiunge il progetto di messa al bando del Partito Comunista d’Ucraina (e del Partito delle Regioni), depositato in Parlamento il 23 febbraio, di cui abbiamo diffuso l’immagine (link)

Perché questo accanimento contro il Partito Comunista?

Perché il Partito Comunista ha detto chiaramente che in Ucraina non c’è stata nessuna rivoluzione, nessuna liberazione, ma “una feroce lotta tra le due fazioni della stessa classe di sfruttatori, la borghesia oligarchica.”

Perché il Partito Comunista ha detto che le forze che si definiscono nazionaliste, hanno svenduto il paese alle potenze straniere sbandierando lo “spauracchio russo”.

Perché il Partito Comunista denuncia che l’asservimento a USA, UE, NATO e Fondo Monetario Internazionale porterà l’Ucraina alla rovina economica e sociale.

Perché a differenza del Partito delle Regioni, che è in gran parte allo sbando, il Partito Comunista ha chiamato i quadri a serrare le file, alla vigilanza, e i suoi deputati intervengono in parlamento senza temere le intimidazioni e a testa alta.

Sono questi i motivi per cui le bande armate, i teppisti e i parlamentari fascisti vogliono distruggere il Partito Comunista d’Ucraina.

Vorrei chiedere alle personalità delle nostre istituzioni: ricordate come nacque il fascismo in Italia? Quante analogie vi sono, tra l’esperienza del nostro paese e ciò che sta accadendo a Kiev? A cosa servono allora i Giorni della Memoria, le celebrazioni del 25 Aprile, le denunce astratte contro e prevaricazioni e le violenze?

I nuovi capi di Kiev, forti della loro “legittimazione”, di una legge che hanno usurpato, hanno cancellato in una seduta parlamentare il bilinguismo, intendono bloccare le trasmissioni televisive in lingua russa e togliere agli “etnici russi” lo status di cittadino dell’Ucraina: tutto questo è degno della “democrazia europea”?

Sappiamo che i nostri modesti mezzi di informazione in questi giorni hanno visto aumentare enormemente le visite.

In pochi istanti, le notizie che aggiungiamo sulla nostra pagina in sostegno dell’Ucraina (https://www.facebook.com/ucrainaantifascista) vengono lette da centinaia di persone, che diventano migliaia in una manciata di minuti.

Evidentemente le notizie omogeneizzate di Repubblica, Corriere e compagnia iniziano a puzzare di marcio; evidentemente cominciamo tutti ad assaporare i frutti avvelenati dell’imperialismo, a capire che annettere nuovi territori nell’UE non è solo un disastro per quei popoli, ma è un disastro che si ripercuote prima o poi, anche su di noi.