Venezuela: dieci morti, Washington vuole riprendersi il “cortile di casa”

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Ciò che sta accadendo in Venezuela nelle ultime due settimane ha molto a che fare con quanto è andato in scena in Ucraina. “Cortili di casa” diversi – Caracas lo era di Washington, che non ha mai rinunciato a riprenderselo, Kiev lo sta diventando di Bruxelles – ma simili strategie di destabilizzazione violenta e aggressiva. Gli interventi delle due grandi potenze – Stati Uniti e Ue – si basano su meccanismi simili di intervento e propaganda. Problemi economici e sociali reali, sui quali alcuni gruppi mercenari e di destra ampiamente finanziati e sostenuti innestano un innalzamento della tensione fatta di assalti a sedi istituzionali, omicidi, diffusione di false notizie.

La tensione sale, obbliga il governo a intervenire e naturalmente la ‘repressione’ è la scintilla che permette alla stampa internazionale e alle grandi potenze – Ue, Usa, Ocse, Nato… – di intervenire schierandosi naturalmente sempre e comunque a fianco delle frange oltranziste elevate al rango di ‘popolo inerme e oppresso’.


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