Bugie Socialiste

da Sinistra.ch

E’ il gennaio 1919. Il cielo sopra Berlino è grigio e minaccioso, i tetti delle case sono spolverati di neve. Il gelo morde le mani, ma questo non scoraggia le centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori che da ormai quattro giorni occupano le strade della città. Guidati dalla Lega degli Spartachisti di Rosa Luxemburg e Karl Liebknecht, si battono per uno stato socialista che assicuri loro delle condizioni di vita dignitose. L’intera Germania è nel caos sin dall’ottobre dell’anno precedente, quando i soldati dell’esercito imperiale, stufi di fungere da carne da cannone per una guerra a loro estranea, si allearono con la classe operaia affamata e in rivolta. L’autorità dell’imperatore nel frattempo è crollata e la socialdemocrazia, voltando le spalle al malcontento popolare, guida la coalizione borghese che partorirà la Repubblica di Weimar.

In pochi, in quel freddo giorno di gennaio, immaginano di andare incontro alla morte. Di fronte alla “minaccia” di un governo del popolo per il popolo, Friedrich Ebert, presidente della SPD, decide infatti di reprimere la rivolta nel sangue. Senza esitazione, ordina l’intervento dei Freikorps, gruppi paramilitari conservatori precursori delle SA e del nazismo. 

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