Solo i PC e il GUE si sono opposti alla provocazione anti-cubana del Parlamento Europeo

Al Parlamento Europeo, solo il gruppo Sinistra Unitaria Europea (GUE), che riunisce i partiti comunisti europei e altri partiti della sinistra radicale, si è opposto al voto della risoluzione che ha registrato quasi l’unanimità (599 voti a favore, 30 contro, 14 astensioni), che rimprovera a Cuba la violazione dei diritti umani (con il pretesto della morte del detenuto comune Orlando Zapata).

Il gruppo GUE ha presentato anche una sua contro-risoluzione che condanna il documento comune approvato ed “esige dall’UE che abbandoni la risoluzione comune e si impegni un dialogo politico globale con il governo cubano, applicando ad esso gli stessi criteri che si applicano agli altri paesi con cui essa mantiene relazioni”.

Da notare come il gruppo di Izquierda Unida spagnola si sia in questa occasione spaccato, dal momento che il deputato comunista Willy Meyer si è trovato a dover fronteggiare il provocatorio attacco contro Cuba sferrato da Raul Romeva, uno dei leader verdi di Izquierda Unida e appartenente al gruppo verde europeo, tra i firmatari dell’infame risoluzione.

La posizione del GUE è stata vigorosamente difesa nell’emiciclo in particolare da quattro deputati comunisti: il ceco Jiri Mastalka (KSCM), lo spagnolo Willy Meyer (PCE/IU) e i portoghesi Ilda Figueiredo e Joao Ferreira (PCP).

Ilda Figueiredo ha denunciato la politica dei “due pesi e due misure” difesa dal Parlamento Europeo, lo stesso che “non ha adottato una posizione di condanna del colpo di Stato militare in Honduras, ignorando che esso ha portato all’incarcerazione e alla morte di innumerevoli persone”. Posizione inaccettabile per la deputata comunista portoghese perché “dimentica le gravi conseguenze del’embargo economico-commerciale e finanziario imposto dagli Stati Uniti a Cuba e la detenzione nelle prigioni americane di cinque cittadini cubani che volevano solo difendere il loro paese”.

Willy Meyer ha insistito sull’ipocrisia della mozione e sulla “strumentalizzazione operata dall’Assemblea sui diritti dell’Uomo”. A questo proposito Meyer ha ricordato il caso della Colombia, in cui “la settimana scorsa è stata scoperta la più grande fossa comune dell’America Latina”, le “vittime civili in Afghanistan”, la “persecuzione nel Sahara Occidentale”. Per il deputato comunista spagnolo, la mozione comune contro Cuba non è altro che “un atto di ingerenza inaccettabile, che viola i principi fondamentali del diritto internazionale”.

Gli stessi accenti nell’intervento dell’altro deputato comunista portoghese Joao Ferreira che rifiuta “l’inaccettabile recrudescenza delle campagne politiche e ideologiche contro Cuba e il suo popolo” in merito ad “un avvenimento che suscita dolore”. Nella mozione comune è il rispetto del diritto dei popoli a disporre di sé stessi che viene messo in discussione, mentre invece “occorre rispettare la scelta del popolo cubano, occorre rispettare il suo diritto sovrano a decidere del suo destino e delle forme di organizzazione politica del suo Stato”.

Fonte: Solidarité Internazionale PCF