REPORT – Caserta , 8 maggio

Si è tenuta a Caserta il giorno 8 maggio, nei locali della Federazione del PRC, una bella iniziativa organizzata dalla rivista comunista “l’ernesto” sul tema “L’Europa Unita e il ruolo dei comunisti”, con Luigi Vinci, già parlamentare europeo, della Direzione Nazionale del PRC, Ernesto Rascato, del coordinamento nazionale della Rete dei comunisti, Andrea Genovali, vice responsabile del dipartimento esteri del PdCI, Alessandro Hobel, storico del movimento operaio, della redazione nazionale de l’ernesto. Alle ore 18,50, quando la sala del Comitato Federale era quasi piena (50 posti), Francesco Rozza, del Comitato Politico Regionale della Campania del PRC, ha aperto i lavori ringraziando a nome del l’ernesto i relatori, per ognuno dei quali ha tracciato un brevissimo profilo, e tutti i presenti (tra gli altri c’erano i segretari federali e i segretari cittadini del PRC e del PdCI, l’ex assessore del disciolto consiglio provinciale, il capogruppo del PRC al comune di Caserta, compagni del sindacalismo di base e della segreteria provinciale della CGIL). Mentre Rozza introduceva il tema della discussione, dopo aver parlato brevemente della rivista l’ernesto (dalla nascita avvenuta in Piemonte nel 1993, al ruolo che ha svolto e continua a svolgere nella sinistra e tra i comunisti relativamente al dibattito politico e culturale; dalle prestigiose firme che spesso ospita, alle grandi questioni che affronta sul piano nazionale e internazionale) la sala continuava ad affollarsi. Tutti i posti erano ormai occupati e la gente stazionava in piedi, con le spalle appoggiate alle pareti, o nelle salette accanto. Dopo l’introduzione c’è stato il primo giro di interventi a cominciare dal compagno Vinci, seguito da Rascato, Genovali e Hobel. Dopodichè ci sono stati degli interventi dalla platea e, quindi, il giro conclusivo dei relatori con un ordine inverso rispetto a quello precedente.

Vinci si è soffermato ad analizzare la composizione del GUE nel parlamento europeo evidenziando l’approccio che i vari partiti comunisti hanno circa il processo unitario dell’UE. Ha parlato dei partiti comunisti latini, che fino ad alcuni anni fa esercitavano un’indubbia egemonia nel gruppo parlamentare europeo, mentre oggi sono attraversati da una evidente crisi. Riferendosi alla situazione italiana, si è detto convinto del processo unitario intrapreso dal PRC e dal PdCI e ha giudicato molto importante il prossimo passaggio elettorale europeo, sebbene non esaustivo. Ha sottolineato che la collaborazione con la socialdemocrazia si è dimostrata catastrofica e, quindi, deve essere completamente messa da parte, in Italia come nel resto dell’Europa. I partiti del GUE, ha affermato, devono aprire fronti di lotta su terreni che riguardano la vita dei lavoratori e, su questa base, impegnarsi per un processo di ricomposizione politica e sindacale per vertenze su scala europea.

Il compagno Rascato della Rete dei comunisti, rivendicando il netto giudizio negativo espresso dalla sua organizzazione fin dal 1997/98 circa il processo unitario europeo, che si prefigurava fin da allora come aggregazione di un polo imperialista, si è soffermato sul ruolo aggressivo svolto dall’UE in Europa e nel mondo. Ha sottolineato che i popoli dell’Europa hanno bocciato in più occasioni l’UE (referendum in Francia, Olanda e Irlanda) e ha concluso invitando al confronto e alla formazione su questioni come l’imperialismo, l’internazionalismo, il sindacalismo, senza mai rinunciare alla commistione tra teoria e pratica.

Il compagno Genovali del PdCI, ha evidenziato la differenza nel campo dei comunisti europei tra chi privilegia il terreno nazionale come elemento principale del conflitto di classe e chi ritiene prioritario l’ambito europeo. Il PdCI, ha detto, considera ugualmente importanti entrambi i piani. Dopo aver accennato alla diversa valutazione che PRC e PdCI fecero nel 2005 del risultato dei referendum in Francia e Olanda, ha espresso un giudizio nettamente negativo sul trattato di Lisbona. Ha, quindi, sostenuto la necessità di lavorare, come comunisti, per un’Europa che si affianchi a Cina, India e America latina nella pratica del multipolarismo, contro l’imperialismo e ha concluso sottolineando l’importanza delle elezioni europee per tenere aperta la questione comunista.

Il compagno Hobel ha parlato dell’Europa in relazione all’attuale crisi finanziaria ed economica, crisi la cui causa strutturale è rappresentata dalla crescita a dismisura dei profitti rispetto ai salari. Ha affermato che l’ubriacatura neoliberista non ha retto a livello mondiale; così come non può reggere l’Europa di Mastricht e di Lisbona che mostra con chiarezza sempre maggiore e crescente il suo vero volto antipopolare e antidemocratico. Ha argomentato, quindi, circa la necessità dell’unità dei comunisti e dell’importanza delle elezioni europee. Bisogna tendere all’unificazione del mondo del lavoro e fare passi avanti, ha detto, nella costruzione di un credibile partito e sindacato, a partire dallo sforzo di intercettare il malcontento e dare una risposta alle contraddizioni specifiche.

L’iniziativa, che si è rivelata ricca, interessante e partecipata, si è conclusa, tra la soddisfazione di tutti i presenti, alle 21,30, appena in tempo per permettere a Genovali e Hobel di rientrare a Roma col treno delle 21,46.