Il mercato del lavoro ai tempi del Jobs Act

sistemista cavidi Marco Elia | da lacittafutura.it

Dalle rilevazioni Istat, Inps e Ministero del Lavoro emerge come dall’attuazione del Jobs Act la segmentazione del mercato del lavoro e con essa il precariato si siano accentuate.

Difronte alle contradditorie informazioni sull’andamento dell’occupazione che giungono dalle diverse fonti (Istat, Inps, Mdl, Ocse etc.) sembra sempre più complicato formarsi una chiara opinione sugli effetti del Jobs Act. E certo non aiutano le sistematiche strumentalizzazioni governative nella lettura dei dati.

Nonostante la confusione sul tema, tuttavia, non è il caso di disperare né di abbandonarsi a un fatalismo rassegnato o, peggio, alla tentazione di pensare che “qualcosa di buono starà pure accadendo”.

Una volta eliminate le distorsioni del governo e della grancassa mediatica al suo seguito, dai dati emergono infatti alcune chiare indicazioni. Vediamo di sintetizzarle: nell’insieme si tratta di sottolineare nuovamente i modesti effetti sulla dinamica dei nuovi occupati e, per altro verso, il ruolo giocato dal Jobs Act, dopo diversi anni di crisi, nell’ulteriore deterioramento della qualità dell’occupazione.

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