Abbiamo il nuovo governo! Dal Prof. Savona alla ministra Trenta, dai “migranti” agli attacchi di Oettinger, Juncker e Soros

soros georgedi Vincenzo Brandi

Riceviamo dal compagno Vincenzo Brandi e pubblichiamo come contributo alla discussione sugli sviluppi della situazione politica italiana.

Dopo il colpo di scena del blocco operato dal Presidente Mattarella sul primo tentativo di Governo 5Stelle-Lega, blocco certamente arbitrario e forzato, non giustificato da alcuna regola costituzionale come lucidamente analizzato in un articolo dell’amico “Piotr”(1);

dopo che il 5Stelle Di Maio ha minacciato di mettere sotto accusa il Presidente;

dopo che entrambi i contendenti hanno fatto un passo indietro ed il Prof. Savona (presunto euro-scettico, che era stato la pietra dello scandalo durante il tentativo precedente) è stato spostato dal Ministero dell’Economia a quello dei Rapporti con l’Europa (se non è zuppa è pan bagnato!);

dopo la ridicola sceneggiata del tentativo di formare un Governo a guida Cottarelli (noto esperto di “spending review” e tagliatore di fondi);

finalmente abbiamo un governo che porta nella stanza dei bottoni donne ed uomini nuovi.

Di fronte alla nascita di questo Governo (sostenuto – bisogna ricordarlo – da una maggioranza di candidati eletti) c’è nel campo dell’ex-sinistra e di gruppi che ancora si autodefiniscono di sinistra una reazione di paura diffusa (vera o strumentale) per una ripresa della destra e del fascismo. Assolutamente strumentali e ridicole appaiono – però – le manifestazioni a favore della Costituzione del PD, proprio quel PD di Renzi che fino a qualche mese fa voleva cambiare la Costituzione, tentativo sonoramente bocciato dagli Italiani nel referendum del 4 dicembre 2016.

In realtà la formazione del nuovo Governo rispecchia, se pur in modo ambiguo, la volontà di cambiamento di gran parte degli Italiani (operai, disoccupati, piccola media borghesia impoverita dalla crisi), volontà che l’ex-sinistra divenuta conservatrice, filo-UE e filo-NATO, non ha saputo interpretare, mentre gruppetti di “estrema sinistra” hanno ripetuto slogan privi di analisi lucide.

Significativi sono stati gli attacchi a Savona per le sue critiche passate all’Euro ed alle soffocanti regole europee, attacchi incredibilmente sostenuti da burocrati europei come Oettinger e Juncker (“I mercati insegneranno agli Italiani come votare” e “Italiani lavorate invece di lamentarvi”). Altre critiche sono quelle rivolte alla nuova Ministra della Difesa Elisabetta Trenta per aver partecipato (udite che scandalo!) ad un master a Mosca dove erano presenti “esponenti russi favorevoli a Putin”. La stessa neo-Ministra ha rilasciato (altro scandalo!) dichiarazioni sulla Libia in cui ha difeso la posizione dei “laici” rappresentati dal Parlamento di Tobruk e dal generale Haftar, e quella dell’Egitto che li appoggia, auspicando un’alleanza con i “laici” di Tripoli, con esclusione dei “Fratelli Musulmani” e dei miliziani jihadisti.

Anche le critiche rivolte alla Legge Fornero e al Jobs Act da parte di esponenti del nuovo Governo non sono da sottovalutare. Decisamente di destra è invece la “flat tax” che si oppone al principio dell’imposta progressiva, anche se bisognerà vedere come sarà applicata in concreto.

Infine un grande equivoco della “sinistra” è quello del problema dei “migranti” su cui sarebbe necessaria una grossa e franca discussione senza pregiudizi. Se a “sinistra” il problema è visto come essenzialmente “umanitario” e di “anti-razzismo” sulla base anche dell’ossessiva propaganda in questo senso delle ben finanziate ONG “sorosiane” che si dedicano al salvataggio dei “migranti”, da un altro punto di vista il fenomeno può essere visto come il nuovo gigantesco “commercio degli schiavi” teso a fornire carne fresca al capitalismo occidentale ed abbassare i diritti ed i salari dei lavoratori della metropoli. Significativa l’intervista che ho personalmente fatto ad una neo-deputata libanese progressista (pubblicata dall’Antidiplomatico), che denunciava l’incoraggiamento ai profughi a lasciare la Siria, avviandoli verso un avvenire incerto, come un attacco diretto alla stabilità di quel paese. Lo stesso discorso può essere fatto per la Libia ed altri paesi africani distrutti e depauperati della loro stessa popolazione – che avrebbe potuto trovare soluzioni di vita migliori nel proprio paese se quei paesi fossero lasciati liberi di progredire ed espandersi economicamente – e dei profughi dall’Europa dell’Est devastata da guerre e neo-capitalismo. Su questo ed altri problemi le forze che si definiscono di “sinistra” dovrebbero ragionare più lucidamente, ad evitare che le soluzioni siano indicate dai partiti populisti con relativi e conseguenti successi elettorali.

Se c’è un pericolo nell’azione del nuovo governo non è tanto in un intento di tipo autoritario, razzista e fascista, quanto piuttosto – dopo tante dichiarazioni roboanti sul “cambiamento” – nell’adagiarsi opportunistico nella difesa di poltrone e situazioni di potere, raggiungendo compromessi su Euro, UE, USA, NATO, sull’esempio dei precedenti governi, da D’Alema a Monti, da Berlusconi a Renzi e Gentiloni.

Infine, apprendo che proprio nel momento in cui avvio alle stampe questo articolo il noto finanziere intrigante e sionista George Soros, grande finanziatore di “rivoluzioni colorate” e manovratore di ONG finto-umanitarie, ha attaccato violentemente al convegno sull’economia di Trento direttamente Salvini, accusato di ricevere finanziamenti da Putin. L’incredibile intervento a gamba tesa del finanziere golpista, falso “liberal” umanitario, conferma che i giochi in Italia e nel mondo sono molto più complessi di quanto l’ex “ingenua sinistra” vorrebbe farci credere.

(1)  http://megachip.globalist.it/politica-e-beni-comuni/articolo/2018/05/29/la-sozzeria-di-stato-2025139.html