Pisapia, Repubblica e la “sinistra europeista”: il canto del cigno di un bieco populismo

di Alessandro Bianchi
da lantidiplomatico.it

Dopo aver passato decine e decine di righe a spiegare che l’errore di Renzi è stato quello di inventare un “post-linguaggio” che ha prodotto la “semplificazione assoluta della politica” e aver specificato che questo avviene “dopo la fine delle ideologie, delle appartenenze, delle distinzioni di campo tra destra e sinistra”, l’ex direttore di Repubblica Ezio Mauro scrive in un editoriale del 6 dicembre (“il populismo del potere”) che è il momento (questo si, oggi si!) per la “sinistra” di scendere in campo. Del resto, “Renzi cade su un problema di identità”.

E, dopo la post-verità tirata fuori dalla Oxford University e il post-linguaggio, la conclusione è sulla post-politica. Nello specifico: “La convinzione che destra e sinistra siano categorie superate che non servono più per leggere il mondo e per rappresentarlo. Come se Trump e i populismi di casa nostra non fossero destra reale — anzi, realizzata — nei linguaggi, nei disegni, nei programmi, nella cultura”. E, leggete, l’innovativa soluzione trovata da Repubblica: “Nell’età del trumpismo, di Salvini e di Grillo ci sarebbe bisogno di una sinistra di governo moderna, occidentale, europea, finalmente risolta invece di inseguire l’indistinto, che è un campo vasto, ma non ha un’anima”.

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