Sentenza Italicum

Corte italicumDichiarazione di Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato contro l’Italicum

«Il parlamento faccia il suo dovere e consenta alle italiane e agli italiani di eleggere tutti i loro rappresentanti su base proporzionale»

Dalla sentenza della Corte esce la conferma che avevamo ragione, l’Italicum era incostituzionale e conferma la validità della lotta degli ultimi anni per la democrazia. L’Italicum era una legge che presentava dei pericoli, per l’attribuzione di un premio di maggioranza senza soglia minima mediante l’escamotage del ballottaggio a livello nazionale. Il Governo ha ignorato gli appelli dei più eminenti costituzionalisti e specialisti del diritto. Per fortuna siamo arrivati alla Corte costituzionale prima di eleggere un altro Parlamento con una legge elettorale illegittima. Perfino la Renzi-Boschi prevedeva il giudizio della Corte prima dell’entrata in vigore di questa legge.

Un ringraziamento a tutti i gruppi locali e a tutti gli avvocati, che in tutte le regioni italiane hanno proposto ricorsi, con grande dispendio di energie, per farli arrivare alla Corte Costituzionale. Ora c’è da sperare di non essere costretti a ripescare l’iniziativa referendaria sui punti che la sentenza della Corte non ha risolto, per questo occorre che la prossima legge elettorale sia coerente con i principi della democrazia costituzionale.

Questo parlamento, che aveva manomesso la Costituzione e approvato un simil porcellum, ora dovrebbe con uno scatto di orgoglio approvare una legge elettorale che faccia pulizia degli aspetti che la Corte non ha risolto: essenzialmente premio di maggioranza al 40 % che si aggiunge alla soglia di sbarramento e una quantità veramente eccessiva di nominati dall’alto e non selezionati dagli elettori come i capilista, a cui si deve aggiungere la possibilità di un altro centinaio di deputati eletti con il premio di maggioranza se dovesse scattare.

Il prossimo dibattito sulla legge elettorale deve partire dalla sentenza di oggi, ma proseguire verso un sistema elettorale democratico di natura proporzionale; oggi resta un eccessivo premio di maggioranza in nome della governabilità che sopravanza la rappresentanza.

Il Parlamento deve essere lo specchio del Paese, più aperto a tutti gli apporti, se vogliamo riattivare la partecipazione democratica. Occorre restituire agli elettori il diritto di scegliersi i propri rappresentanti, cosa che non è assicurato dalla disciplina che risulta dalla parziale demolizione dell’italicum operata dalla Consulta. In ogni caso si pone ora con urgenza la necessità che il Parlamento intervenga per rendere omogeneo il sistema elettorale nelle due Camere.