Sviluppare in Italia il movimento a difesa della Costituzione nata dalla Resistenza

tricolore manidi Andrea Catone

Si sta sviluppando in Italia – con l’iniziativa dei diversi Comitati a difesa, attuazione e rilancio della Costituzione e del Coordinamento per la democrazia costituzionale – un movimento di opposizione alla “svolta autoritaria” prodotta dalla combinazione della legge elettorale Italikum (entrata in vigore il 23 maggio 2015) e delle controriforme costituzionali, che non hanno ancora completato il loro iter parlamentare.

Questa azione poggia su due gambe: 1) il ricorso nei tribunali, 2) la preparazione della battaglia referendaria, che richiede una grande mobilitazione di massa.

Grazie all’impegno militante di alcuni avvocati – tra cui Carlo Felice Besostri, già protagonista del ricorso che portò agli inizi del 2014 la Corte costituzionale a sancire l’incostituzionalità del Porcellum– si stanno presentando in tutta Italia, ricorsi sull’incostituzionalità dell’Italikum. La presentazione del ricorso, che, dal punto di vista strettamente tecnico-giuridico, potrebbe essere fatta anche da un solo cittadino elettore, è stata in diverse città occasione per un’azione più ampia di coinvolgimento di cittadini, associazioni, rappresentanti di forze politiche, che possono prefigurare la formazione di quel fronte ampioe unitario per la difesa e attuazione della Costituzione, di cui abbiamo fortemente bisogno, anche in vista della battaglia referendaria, che si svolge sul terreno della mobilitazione popolare e di massa.

Con i ricorsi che si stanno presentando si pone l’intera magistratura italiana di fronte alla responsabilità di pronunciarsi in merito alla legittimità costituzionale dell’Italikum.

Con i due quesiti referendari depositati in Cassazione il 16 ottobre – 1) abrogazione dei capilista a voto bloccato e delle candidature plurime; 2) abrogazione del premio di maggioranza e del ballottaggio – si apre una battaglia in tutto il paese sulla questione della legge elettorale.

Tra il 1952 e il 1953, quando la DC presentò la “legge truffa” (rispetto alla quale l’Italikum è ben più truffaldino!) i comunisti, le forze di sinistra e democratiche, la Cgil, lottarono con le unghie e con i denti, con gli scioperi generali e con grandi mobilitazioni di massa, oltre che con memorabili battaglie nelle aule parlamentari (MarxVentuno n. 3-4/2014 ha pubblicato in versione integrale il discorso di Togliatti dell’8 dicembre 1952).

Oggi, con rapporti di forza molto più sfavorevoli alle forze autenticamente democratiche, la memoria di quelle straordinarie mobilitazioni e della capacità di costruire un fronte unitario su una questione letteralmente fondamentale quale è la Costituzione nata dalla Resistenza, ci deve spingere ad intensificare organizzazione e mobilitazione per la battaglia referendaria.
La risposta “costituzionale” di questo autunno in diverse città è un buon auspicio.

La sintesi del ricorso presentato il 25 novembre al tribunale di Bari sull’incostituzionalità dell’Italikum è un utile strumento di approfondimento per i lettori di Marx21 e per tutti coloro che si sentono impegnati sul fronte della lotta per la Costituzione.

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