riceviamo da Aginform e pubblichiamo
Contro la demagogia della destra e per denunciare le responsabilità dei liberisti sui vaccini. Un appello alla mobilitazione unitaria di chi vuole combattere contro la logica privatistica, per una sanità pubblica ed efficiente e per raccogliere la sfida posta dal governo della finanza e dei militari.
Italia
La grande battaglia per la difesa della salute comincia dalla gestione dei vaccini
Covid un anno dopo: l’Italia non si è fermata… il virus neanche
da https://www.ottobre
Esattamente un anno fa, nel marzo/aprile 2020, l’Italia si ritrovava in pieno lockdown, costretta, prima tra i paesi occidentali, a far fronte alla pandemia di Covid-19 esplosa a partire dalla sua regione più popolosa, la Lombardia. Lockdown imposto da circostanze più che eccezionali che si protraeva fino a fine maggio, benché osteggiato in ogni modo dagli ambienti economici e industriali e sopportato con insofferenza dal ceto politico. Col diminuire dei casi vi fu quindi la riapertura, scomposta e affrettata, cui si aggiungeva l’incapacità ad effettuare un’efficace opera di tracciamento e isolamento; di conseguenza, i contagi hanno iniziato logicamente a risalire dopo l’estate.
Dai cocci non nasce nulla
riceviamo e pubblichiamo
di Aginform
Rifondazione comunista ha aperto la discussione, attraverso la teleconferenza del 28 marzo, su una proposta di ricostituzione di una forza di sinistra che raccolga la sfida di Draghi e crei le condizioni per una alternativa. L'intenzione è sicuramente interessante e va esaminata attentamente.
I Beni Comuni non sono merce di scambio. Lo ‘strano’ caso del Santa Maria della Pietà
di Alba Vastano
da http://www.blog-lavoroesalute
Roma, municipio XIV. Siamo nel cuore del quartiere Trionfale. Ѐ qui che dai primi del ‘900 si estende su 20mila mq un mega complesso edilizio, immerso in un parco che un tempo era rigogliosissimo e ben curato, articolato su 37 padiglioni. Il ‘Santa Maria della Pietà’ è stato un complesso manicomiale, l’ospedale dei matti si diceva. Tutta la struttura, in cui nel tempo vennero ricoverate migliaia di persone con disturbi mentali, arrivò gradualmente a completa chiusura negli anni seguenti alla legge n. 180 del 1978, associata al promotore della riforma psichiatrica, Franco Basaglia. Negli anni a seguire tutto il complesso ha subito un sistematico ridursi nella sua funzione di servizi sanitari e socio culturali al cittadino e sono state disattese tutte le normative delle destinazioni d’uso. Solo nel padiglione 31, nel 2005, per opera di attivisti, pro cultura e aggregazione sociale territoriale, che hanno occupato la ex lavanderia del complesso, prende forma un’associazione che, da allora, accoglie i cittadini offrendo molteplici iniziative di carattere artistico/ ludico/ umanitario e sociale.
Una nuova fase politica per la ristrutturazione capitalistica: i vincitori e i perdenti
pubblichiamo l'editoriale di Bruno Steri del n.7 di Ragioni&Conflitti
di Bruno Steri
Nei siti, nelle riviste e nelle dichiarazioni di esponenti della sinistra di classe c’è un giudizio univoco e assai preoccupato sul governo di Mario Draghi e sul salto di qualità che esso rappresenta sulla scena politica del nostro Paese (e non solo). La biografia politica dell’attuale Presidente del consiglio non autorizza dubbi sulla sua autorevolezza e sul fatto che essa possa perfino esser giocata con profitto per l’Italia al tavolo della ripartizione dei costi e dei benefici tra i Paesi dell’Occidente capitalistico. Non a caso, tale credibilità è stata subito fiutata da tutta la stampa mainstream che ha salutato in un sol coro il successore di Giuseppe Conte con il tripudio che si riserva ai “salvatori della patria”. Il fatto è che, per assolvere ardui compiti, occorrono personalità forti e all’altezza della bisogna: tale è la necessità dell’attuale contesto politico-storico, se è vero che già nel 2020 il nostro Paese ha visto ridursi del 9% la sua ricchezza nazionale, chiudere centinaia di migliaia di piccole imprese, perdere mezzo milione di posti di lavoro. Questa è l’entità del dramma sociale determinato dall’onda lunga della crisi capitalistica e acuito da un’emergenza pandemica che, solo entro i nostri confini, ha fatto superare l’apocalittica soglia di 100 mila vittime. La parola d’ordine di cui lo stesso Draghi si fa promotore è: investimenti e non assistenza. Ciò sta a significare che la ristrutturazione del sistema produttivo non sarà un pranzo di gala.
Dopo Draghi, Letta: la normalizzazione continua
riceviamo e pubblichiamo
di Aginform
Una riflessione su come preparare una risposta che non sia di pura testimonianza
Letta è arrivato per 'modernizzare' il PD e toglierlo da una condizione di rissa permanente e di subordinazione politica. Chi ha deciso di sostituire Zingaretti con Letta ha però in mente anche una ridefinizione complessiva degli equilibri politici in Italia all'interno del quadro europeista e atlantico. Bisogna vedere in questo passaggio non solo un'alternanza di leadership, ma qualcosa di molto più ampio, che è partito dalla defenestrazione di Conte. Siamo in piena pandemia, ma parallelamente siamo dentro una operazione di riorganizzazione del campo imperialista occidentale che coinvolge l'EU e i rapporti con gli USA.
"Comitato 27 febbraio": contro UE, Euro e Nato, contro il governo Draghi
Le forze politiche, sociali, culturali che sottoscrivono questo Appello e che hanno lavorato unitariamente all’organizzazione della manifestazione nazionale “Contro il governo Draghi” dello scorso sabato 27 febbraio, esprimono innanzitutto un giudizio fortemente positivo sull’esito della stessa manifestazione.
Essa si è svolta simultaneamente nelle 20 principali città italiane e - pur nelle condizioni oggettivamente difficili date dalla pandemia e soprattutto dal quel “silenzio sociale” che da troppo tempo è sceso nel nostro Paese – ha portato nelle piazze migliaia di lavoratrici e lavoratori salariati, con una parte di quel popolo di commercianti, artigiani, piccoli e piccolissimi imprenditori gettati sul lastrico dalla pandemia e dall’abbandono da parte delle forze di governo; giovani senza lavoro, studenti e intellettuali.
Pino Cabras (Alternativa c'è). 100 mila morti contro 35: "si può dire che è tutto da rifare?"
di Pino Cabras*
da https://www.lantidiplomatico.it
100MILA – O DEL NEOLIBERISMO
L'8 marzo 2021 la macabra contabilità della crisi Covid ha superato in Italia la soglia psicologica dei 100mila morti. Sebbene in una chiave tragica, la rotondità del numero ci spinge a riflettere e a comparare. Tutti gli Stati e tutte le società, qualunque fosse il loro tipo di regime politico, senza eccezioni, nel corso degli ultimi 400 giorni hanno avuto una priorità: adeguare radicalmente regole, spese, comportamenti, profilassi, rispetto all'immensa novità del coronavirus. Tranne rarissime eccezioni, la politica e i media italiani non estendono la comparazione mondiale oltre il giro ristretto e limitato dei paesi che chiamano pomposamente se stessi come "la comunità internazionale": cioè i paesi capitalistici occidentali e i loro 'clientes' segnati da decenni di neoliberismo. Tutto il resto dell'ecumene - anche se ormai annovera più paesi, più popolazione, perfino più PIL - non è incluso nel concetto di ‘comunità internazionale’ da noi in voga e perciò non conta e sparisce dalla narrazione. Le comparazioni esposte risultano monche, incomplete e pertanto fuorvianti.
E' possibile aprire una fase nuova per una sinistra coerente e non trasformista?
Riceviamo e pubblichiamo
di Aginform
Questa è la domanda che molti (?) di noi si pongono davanti agli sviluppi della situazione in Italia.
Partiamo dalla constatazione non ottimista che nel giro di qualche mese abbiamo avuto il golpe di Draghi e le dimissioni di Zingaretti, che non vanno assolutamente sottovalutate perchè dimostrano che il nemico non fa prigionieri ed ha killer come Renzi a disposizione. Il progetto è quello di radere al suolo ogni ipotesi di fronte di sinistra, seppure molto istituzionale, e proporre brutalmente un governo che per un lungo periodo abbia come base un'Italia euro-atlantista. Ovviamente dobbiamo aggiungere che la responsabilità di quello che è accaduto è anche di chi si è prestato al gioco mattarelliano della 'unità nazionale'. Beppe Grillo in primis.
L’Associazione Nazionale di Amicizia Italia-Cuba elegge Marco Papacci nuovo Presidente Nazionale
riceviamo e pubblichiamo
Domenica 7 marzo 2021 a Milano, il Comitato Direttivo Nazionale (CDN) dell’Associazione di Amicizia Italia-Cuba, ha eletto Presidente il compagno Marco Papacci (Roma): La Vice presidenza è andata al componente della Segreteria Nazionale, Walter Persello (Udine).
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