Blair: un assassino di massa che finge di preoccuparsi dei diritti umani della Cina

aegis missileun bellissimo articolo pubblicato sul Morning Star smaschera le menzogne di Blair sulla Cina e denuncia la sua politica criminale in Iraq

di Keith Lamb

da https://morningstaronline.co.uk

traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

Il Bloomberg 2020 New Economy Forum ha ospitato un dialogo tra l’ex presidente americano Bill Clinton e l’ex primo ministro britannico Tony Blair.

Hanno discusso di come il mondo debba unirsi alla luce dei problemi globali condivisi come il Covid-19 e l’ambiente.

Gran parte del confronto è stato dedicato alla Cina.

Blair ha detto che “la Cina ha una grande popolazione con una civiltà antica, quindi dovrebbe essere una delle grandi potenze del XXI secolo”.

Tuttavia, il problema con la Cina, per Blair, è che “ha un sistema diverso”.

Blair ritiene che l’impegno occidentale con la Cina e l’apertura, avrebbero dovuto condurla sulla strada della liberalizzazione politica.

Blair ha continuato a sollevare preoccupazioni su Hong Kong e sullo Xinjiang e ha detto: “La Cina sta diventando una società repressiva”.

Se la sua definizione di repressione significa che i cittadini cinesi si stanno arricchendo, che la povertà è stata eliminata e che i cinesi non stanno assaggiando le “bombe della libertà” lanciate sull’Iraq, allora forse ha ragione.

Tuttavia, la posizione di Blair è che se la Cina fosse una democrazia liberale come gli Stati Uniti o la Gran Bretagna, l'”orrore” della realtà da loro vissuta sarebbe molto diverso, non ci sarebbero violazioni dei diritti umani e il mondo sarebbe un posto più sicuro.

Senza dubbio ci sarebbe anche un altro alleato per future guerre illegali!

Di conseguenza, la denuncia di Blair della Cina è piuttosto ricca e proviene da un uomo che, con gli Stati Uniti, ha ordinato ai coraggiosi soldati britannici di versare il loro sangue nell’illegale invasione dell’Iraq del 2003.

Non dimentichiamoci che lo spargimento di sangue iracheno è stato altrettanto tragico per il popolo iracheno.

Hanno provano l’orrore della guerra e le madri irachene che piangono per i loro figli perduti tanto quanto le madri britanniche.

Nei primi due anni dell’invasione e dell’occupazione sono stati uccisi 24.865 civili.

Oggi con i numerosi conflitti, scatenati dalla distruzione dell’Iraq, ci sono stati in totale 288.000 morti violente…

Di queste morti, secondo iraqbodycount.org, 208.419 sono civili.

Così, Blair è in parte responsabile di uno dei più grandi crimini contro l’umanità del XXI secolo.

Eppure, a differenza di coloro che sono morti nel tentativo di portare la “libertà” in Iraq, Blair ha la sua vita e la sua libertà.

Nonostante la calamità che ha inflitto al mondo attraverso la potenza delle democrazie liberali, si sente spudoratamente nella posizione di poter giudicare la Cina.

In effetti, guadagna cifre astronomiche grazie alla sua “competenza” e ai contatti costruiti con la sua distruzione del Medio Oriente.

Attualmente, Networthstatus.com, stima il patrimonio netto di Blair in 60 milioni di dollari.

La doppia tragedia è che Blair era il capo del Partito laburista britannico, che originariamente rappresentava la classe operaia britannica e si batteva per il socialismo in opposizione all’imperialismo.

Invece, Blair è diventato un burattino del capitale transnazionale e dell’imperialismo occidentale.

La sua campagna elettorale è stata sostenuta dal magnate dei mass media Rupert Murdoch, che ha influenti mezzi di comunicazione in tutta l’anglosfera.

“Per coincidenza”, le agenzie di stampa di Murdoch erano favorevoli alla guerra in Iraq.

Il direttore delle comunicazioni di Blair, Alastair Campbell, ha rivelato nel suo diario pubblicato, che Murdoch ha fatto pressioni su Blair per l’invasione illegale dell’Iraq.

Infatti, secondo ila pubblicazione editoriale online Militarist Monitor, Murdoch è stato coinvolto nella fondazione del Project for a New American Century (PNAC), il think tank statunitense che aveva membri all’interno dell’amministrazione Bush Jr, che ha invaso l’Iraq sulla base di un pacchetto di menzogne.

Questi oscuri rapporti di capitale transnazionale senza freni all’interno delle più potenti democrazie liberali mettono in discussione la legittimità stessa della democrazia britannica.

Se i governi eletti sono pagati dal miglior offerente, allora ovviamente non rappresentano la massa dei loro cittadini e nemmeno le invasioni effettuate in loro nome.

Oggi pochi possono negare che la tragedia dell’invasione illegale dell’Iraq, condotta da una coalizione di democrazie liberali apparentemente in nome dei diritti umani, sia stata un saccheggio neocoloniale delle risorse dell’Iraq.

[…]

La Lega internazionale delle donne per la pace e la libertà ha detto nel 2013 a proposito dell’Iraq: “Contrariamente all’immaginazione popolare, le donne irachene hanno goduto di molta più libertà sotto il governo laico ba’athista di Saddam Hussein rispetto alle donne di altri Paesi mediorientali.

“Infatti, la parità di diritti per le donne è stata sancita dalla costituzione irachena nel 1970, incluso il diritto di voto, di candidarsi per una carica politica, di accedere all’istruzione e alla proprietà.

“Oggi, questi diritti sono del tutto assenti sotto il governo di Nouri al-Maliki, sostenuto dagli Stati Uniti”.

Secondo alcuni anche Blair può richiamare l’attenzione sulla Cina, per esempio, sulle sue azioni nello Xinjiang.

Chi sostiene questo farà bene però a ricordare che la guerra in Iraq è stata avviata con false affermazioni secondo cui Saddam era in parte responsabile degli attacchi al World Trade Center dell’11 settembre 2001 e possedeva armi di distruzione di massa (ADM).

La”prova” delle ADM si è rivelata essere un documento plagiato, scritto da un giovane aiutante di Alastair Campbell.

La “prova” sullo Xinjiang è in realtà più sofisticata.

È stata finanziata e diffusa dal complesso militare-industriale e dalle agenzie legate al governo degli Stati Uniti.

[…]

Quando le prove vengono smascherate non vengono più riportate dai media occidentali.

Anche il fatto che il difensore dei diritti umani uiguri Rushan Abbas sia stato trovato impiegato a Guantanamo Bay, che ospita sia prigionieri uiguri che iracheni, non è considerato degno di nota.

A fronte di tutto ciò, nonostante gli abominevoli risultati ottenuti da Blair in materia di diritti umani, egli si sente comunque sicuro nel giudicare la Cina.

Tuttavia, come traditore della democrazia britannica, come criminale di guerra e come impostore socialista, ha perso ogni legittimità per dare lezioni alla Cina, impegnata a lavorare per il socialismo in patria e per il multilateralismo e lo sviluppo all’estero.

Queste iniziative e non la guerra sono le vere fondamenta della democrazia globale e della pace.