Conferenza di Bruxelles per la liquidazione delle armi nucleari

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Traduzione di Marx21.it

La conferenza (10 gennaio 2017) ha visto la partecipazione di deputati del Parlamento Europeo – tra i quali João Pimenta Lopes, del PCP – di un rappresentante della Campagna per l’Abolizione delle Armi Nucleari (ICAN), organizzazione premiata nel 2017 con il Premio Nobel della Pace, della presidente del Consiglio Mondiale della Pace, Maria do Socorro Gomes, e anche di Ilda Figueiredo, presidente del Consiglio Portoghese per la Pace e la Cooperazione (CPPC).

Durante il dibattito, i rappresentanti dei movimenti per la pace di Portogallo, Regno Unito, Belgio, Finlandia, Germania e Francia hanno fatto conoscere le loro esperienze, come nei loro rispettivi paesi si sta promuovendo la lotta perché i loro Stati firmino e ratifichino il Trattato. A tal proposito, Ilda Figueiredo ha illustrato la petizione lanciata a settembre dal CPPC in cui si richiede alle autorità portoghesi l’adesione del Paese a questo strumento giuridicamente vincolante per la proibizione delle armi nucleari.

Nella conferenza è stato sottolineato l’importante passo che il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari rappresenta per il disarmo nucleare e per la lotta del movimento per la pace per la fine di questo tipo di arma di distruzione di massa.

Iniziativa contro le pressioni

Per quanto riguarda l’azione del PCP in relazione al Trattato e la richiesta che avanza, i suoi deputati nel Parlamento Europeo criticano la sua sottovalutazione, sia da parte delle istituzioni europee che dei governi dei diversi stati membri dell’Unione Europea, tra cui quello del Portogallo. Fino a questo momento, solo due paesi, Austria e Irlanda, hanno firmato il Trattato, che entrerà in vigore quando 50 stati lo ratificheranno e aderiranno formalmente (il che è diverso dalla semplice firma).

In una nota inviata l’11 gennaio dai deputati del PCP del Parlamento Europeo, in cui si espone il contenuto della domanda presentata alla Commissione Europea in merito al trattato e l’iniziativa congiunta con altri deputati del Gruppo della Sinistra Unitaria Europea/Sinistra Verde Nordica per richiedere al Consiglio Europeo una risposta nella sessione plenaria, si sottolinea l’importanza cruciale dello svolgimento di un dibattito sul Trattato e il suo contenuto.

Nel comunicato, i deputati del PCP condannano anche la pressione che la NATO e l’UE hanno esercitato su diversi stati perché non firmino il Trattato. Allo stesso tempo, sostengono che il governo portoghese, nel pieno rispetto della Costituzione della Repubblica, in particolare del suo articolo 7, dovrebbe prendere l’iniziativa in tal senso.

Il PCP, si ribadisce nel documento, respinge “la militarizzazione dell’Unione Europea, pilastro europeo della NATO e della sua politica bellicista”, e i suoi deputati continueranno a intervenire “per porre fine alle armi nucleari e per il disarmo generalizzato, simultaneo e controllato, condizione fondamentale per assicurare la pace e la sicurezza nel mondo – un’aspirazione dei popoli”.