Gli sforzi degli Stati Uniti per convincere l’Europa a contenere la Cina: “un sogno ad occhi aperti”

pentagonodi Cao Siqi e Zhao Yusha

da https://www.globaltimes.cn

Traduzione di Marco Pondrelli per Marx21.it

La politica degli Stati Uniti nei confronti della Cina è diventata sempre più sconsiderata e sfrenata, questo si manifesta con continue calunnie e sanzioni, soprattutto dopo la nuova legge sulla sicurezza nazionale per Hong Kong, che ha attirato l’ira di voci moderate all’interno di alcuni Paesi europei. 

Sia in termini di modello di governance interna che di modello di governance globale, gli Stati Uniti e i Paesi europei – soprattutto quelli rappresentati dalla Germania – sembrano essere sempre più in conflitto. Gli esperti cinesi hanno sottolineato che gli Stati Uniti stanno perdendo il sostegno di un numero sempre maggiore di alleati con il deteriorarsi dei legami tra Cina e Stati Uniti, mentre l’Europa si è abituata alle pressioni degli Stati Uniti e la sua predisposizione nei confronti della Cina è diventata più evidente. 

Secondo gli esperti cinesi l”Europa ha capito che è necessario cooperare con la Cina, ma deve scendere ad opportuni compromessi con gli Stati Uniti. Tuttavia è impossibile per l’Europa schierarsi in mezzo tra le due superpotenze ed un completo decoupling dalla Cina è impraticabile. 

Scelta pragmatica

Fra i paesi europei il rapporto della Cina con la Germania, considerato un modello di cooperazione tra grandi economie, ha dimostrato ancora una volta una promettente cooperazione e comprensione dopo l’approvazione della legge sulla sicurezza nazionale cinese per Hong Kong. La nuova legge è stata attaccata e diffamata dai Paesi guidati dagli Stati Uniti come “violazione dei diritti umani” e come un “presagio di morte della città”. 

La Cancelliera Angela Merkel ha recentemente criticato la Casa Bianca: “come stiamo capendo in prima persona, non si può combattere la pandemia con le menzogne e la disinformazione più di quanto non si possa combattere con l’odio o l’incitamento all’odio”. 

In un’intervista rilasciata sabato scorso al quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung, il ministro tedesco dell’Economia e dell’Energia Peter Altmaier ha affermato che la Germania non interromperà i suoi rapporti commerciali con la Cina a causa della nuova legge per Hong Kong.

La protezione e il rispetto dei diritti umani rimangono la massima priorità del governo e questo vale anche per la Cina, ha sottolineato Altmaier. “Non sono il capo morale del mondo, ma sono convinto che paesi come la Cina avranno successo a lungo termine solo se saranno garantiti i principi fondamentali dello stato di diritto”.

Voci che sostengono un approccio meno ostile alla Cina di quello che l’Europa vede arrivare dagli Stati Uniti, la necessità di una maggiore cooperazione USA-europea sulla Cina sono state ascoltate anche da altri funzionari, dopo gli avvertimenti di alti funzionari statunitensi che gli sforzi del Paese contro la Cina si intensificano. 

Il ministro della Difesa tedesco Annegret Kramp-Karrenbauer, che mercoledì è intervenuta al forum virtuale della difesa dell’Unione Europea, ha detto che “è facile e ti dà una bella sensazione dentro usare parole forti, ma sappiamo anche che questo approccio spesso blocca ogni contatto e ogni possibilità di influire”.

Ha chiarito che la Cina rimane un partner importante per l’UE nell’affrontare questioni importanti, come il cambiamento climatico e il commercio. “Se vediamo che la Cina cerca di aumentare la sua influenza nelle organizzazioni internazionali, non per promuovere il multilateralismo ma per rafforzare i propri interessi, allora non dobbiamo indebolire le organizzazioni internazionali”, ha detto, in un’apparente critica alla decisione degli Stati Uniti di ritirarsi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. 

Anche il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, venerdì ha espresso le sue preoccupazioni al forum internazionale Primakov Readings, affermando che la Russia è preoccupata che gli Stati Uniti intensifichino le accuse contro la Cina e si augura che non superino il punto di non ritorno, ha riferito sabato la China Central Television (CCTV).

Lavrov ha detto di sperare che la Cina e gli Stati Uniti risolvano le loro divergenze attraverso la diplomazia e ha invitato gli Stati Uniti ad abbandonare il solito approccio di diffamazione e di attacco ad altri paesi, a scegliere di negoziare e a riconoscere la Cina come una potenza.

È chiaro che l’atteggiamento della Germania nei confronti della Cina sulla legge per la sicurezza nazionale di quest’anno è diverso rispetto all’atteggiamento della stessa Germania nei confronti delle proteste contro la legge sull’estradizione dello scorso anno.

In un’intervista con Deutsche Welle del 3 giugno, il ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas ha respinto le “sanzioni contro le bande” proposte dagli Stati Uniti rispetto alla Cina, affermando che non sono una mossa saggia a lungo termine, perché ostacolerebbero il dialogo tra Europa e Cina. 

Maas ha incontrato il secessionista di Hong Kong Joshua Wong Chi-fung nel settembre 2019 a Berlino, nonostante l’opposizione del governo cinese. Ma il ministro tedesco ha mostrato una brusca virata nel suo atteggiamento nei confronti di Wong nell’intervista del 3 giugno, affermando che le opinioni di Wong in favore del separatismo non sono conformi alla politica tedesca nei confronti della Cina.

“Il motivo del cambio di atteggiamento della Germania è dovuto al fatto di avere sempre sottolineato l’importanza dello Stato di diritto. Come altri Paesi che hanno una propria legge sulla sicurezza nazionale, anche la Cina può formulare una legislazione sulla sicurezza nazionale per Hong Kong”, ha dichiarato domenica al Global Times Sun Keqin, un ricercatore del China Institutes of Contemporary International Relations. 

Il cambiamento arriva in un momento in cui la Germania, che attualmente detiene la presidenza di turno dell’Unione Europea, si trova ad affrontare un compito molto importante, soprattutto nella seconda metà dell’anno: raggiungere un accordo di investimento tra Europa e Cina e dare forma ad una politica unitaria nei confronti della Cina, ha sottolineato Sun.

Poiché la Cina e la Germania hanno sempre valorizzato il dialogo sullo Stato di diritto e sui diritti umani, è del tutto possibile per le due parti scambiare opinioni sulla legge cinese sulla sicurezza nazionale per Hong Kong attraverso canali riservati. Secondo Sun n un momento critico per i negoziati per l’accordo di investimento Cina-UE la Germania non può uscire pubblicamente accusando la Cina.

Sognare ad occhi aperti

Gli analisti hanno notato che il motivo per cui la Germania ha sempre agito in modo pragmatico è che ha attraversato la prima e la seconda guerra mondiale e ha vissuto enormi cambiamenti sociali e politici, dando una comprensione più profonda dell’ideologia.

Tuttavia, alcuni altri paesi europei, come il Regno Unito e la Francia, hanno mostrato un atteggiamento più aggressivo nei confronti della legislazione sulla sicurezza nazionale cinese per Hong Kong. 

Cui Hongjian, direttore del Dipartimento di Studi europei dell’Istituto cinese di studi internazionali, ha affermato che il Regno Unito era incline a dare priorità ai suoi legami con la Cina dopo Brexit, ma le sue politiche sono cambiate dopo essere stato messo all’angolo dagli Stati Uniti prendendo posizione con alcune forze anti-cinesi che hanno pubblicizzato la questione di Hong Kong all’interno del Regno Unito.

Il Regno Unito non ha seguito ciecamente le orme degli Stati Uniti, ha detto Cui, citando un esempio di come la politica del Regno Unito si discosti da quella degli Stati Uniti all’interno dell’alleanza di intelligence dei Five Eyes, in modo da mantenere un certo grado di autonomia. Ma il Regno Unito ha poi scoperto che lo spazio per mantenere tale autonomia si sta restringendo man mano che gli Stati Uniti rafforzano la loro pressione.

Facendo eco a Cui anche Sun ritiene che il Regno Unito sappia chiaramente che dopo la Brexit non può sopravvivere dipendendo solo dagli Stati Uniti. Anche la cooperazione con la Cina è molto importante. 

Sun ritiene che le azioni che il Regno Unito ha intrapreso riguardo alla legislazione sulla sicurezza nazionale per Hong Kong siano più simboliche e completamente diverse dalle sanzioni che gli Stati Uniti hanno imposto alla Cina. 

Gli analisti ritengono che l’atteggiamento razionale della Germania sia in grado di esercitare un’influenza su alcuni Paesi europei, in quanto ancora oggi è la guida dello sviluppo economico nel continente. Gli sforzi degli Stati Uniti di tirare l’Europa nel contenimento della Cina, come fece con l’Unione Sovietica, si riveleranno un sogno ad occhi aperti.