‘Diplomazia’ imperiale = dittatura senza ricorso

american flag 1468253251X3pdi Mark Epstein

L’Impero era abituato a dettar legge a partire dai decenni della Guerra Fredda durante i quali ha vieppiù subordinato l’Europa ai dettami sia della sua National Security State, sia al dominio delle sue multinazionali, sia a quelli delle istituzioni nominalmente ‘globali’ o ‘multilaterali’ (ONU, GATT, FMI, Banca Mondiale, e via dicendo) ma dove tacitamente ha sempre presunto che fosse l’unica entità che ‘contava’ nel dirigere gli orientamenti e l’agenda di questi stessi enti ‘globali’.

Con la cosidetta ‘fine’ della Guerra Fredda (che in realtà per molti versi come l’espansione della NATO ai confini della Russia, la sua presenza sempre più aggressiva in teatri praticamente di tutto il globo, ecc. non è mai finita) e l’instaurazione della UE e dell’euro, invece di avere una cosiddetta “peace dividend” o una transizione verso un mondo più multipolare, abbiamo assistito all’esatto contrario: e cioè all’emergere della New World Order con Bush Sr. e da allora ad una escalation sempre più totalitaria e dittatoriale della presenza, delle presunzioni e dei diktat dell’Impero sul resto del globo, con fini, come ho scritto in un intervento precedente, scarsamente distinguibili da quelli del Tausend Jahre Reich nazista: e cioè un impero globale in cui l’unico ente a controllare e dettare condizioni, leggi, estorsioni, ecc. fosse lo stesso Impero.

La contraddizione più eclatante e visibile consiste appunto nel fatto che mentre a livello di potenza e sviluppo economico sono soprattutto paesi come Cina, India, e forse in parte anche Russia ed altri paesi membri del cosiddetto BRICS sono in forte crescita, l’Impero a livello senz’altro relativo ma per certi settori e tendenze anche assoluto (come per esempio nei settori della siderurgia, industria pesante, ecc.) è a livello economico in realtà una potenza già in declino, ma che, in parte per supplire a questo deficit, cerca di estorcere grazie alla potenza militare, ai controlli e manipolazioni che le permettono la sua posizione nel settore finanziario ed in quello delle istituzioni ‘globali’ di carpire e sottrarre con meccanismi tutto sommato di sopraffazione quello che non riesce più a ‘guadagnare’ a livello del ‘mercato’ (benchè ovviamente i mercati siano spazi sempre meno ‘competitivi’ e sempre più eterodiretti da meccanismi istituzionali di tipo ‘politico’/oligarchico/amministrativo).

Queste dinamiche sono visibili attraverso un’ampia gamma di settori, dal tentativo di continuare ad imporre il dollaro come valuta egemone per gli scambi internazionali, a quello di dettare la politica energetica complessiva sul globo terracqueo, anche per ragioni appunto di ricatto/minaccia/controllo riguardo gli approvigionamenti di tutti gli altri paesi, sino a meccanismi per le transazioni bancarie e di pagamento internazionali come lo SWIFT (la cui importanza è risultata ancora più eclatante dopo le manovre iper-aggressive del regime Trump contro l’Iran).

Negli ultimi giorni la cronaca ci ha parlato delle pressioni che l’Impero ha esercitato, sta esercitando, e continuerà a tentare di esercitare nei riguardi dell’Italia riguardo la possibile partecipazione alla “nuova via della seta” proposta ed in fase di realizzazione da parte della Cina. È d’altronde chiaro che questo tipo di pressione ricattatoria ‘dietro le quinte’ sia un tipo di attività che l’Impero ha esercitato da molti decenni, infatti direi dagli inizi della Guerra Fredda in poi, ma a partire dalla New World Order con i regimi Bush prima, e poi di Obama (con le proposte di trattati TPP e TIPP con i loro annessi di tribunali speciali ad hoc ‘globali’ di natura francamente prettamente totalitaria (nel nuovo senso contemporaneo di istituzioni che vengono poste fuori ed al di sopra delle istituzioni nazionali dove ancora sopravvive qualche minimissimo elemento di rappresentanza verso e di monitoraggio-controllo da parte delle popolazioni soggette, in modo appunto da sfuggire a qualsiasi tipo di rendicontabilità democratica)) con continue escalation di arroganza ed unilateralità, che poi si manifestano nel modo più spudorato, grottesco e quasi macchiettistico (non rappresentassero realtà così orrende e tragicamente sopraffatorie) sotto l’attuale regime di Trump e dei suoi Gauleiter di discendenza genealogica DOC dai Neocon (che sono nella realtà molto più vicini a tutti gli effetti al nazismo storico di quanto lo siano i patetici gruppuscoli che vi si richiamano nelle formi esteriori e meno significative), e cioè John Bolton, Mike Pompeo ed il grottescamente riciclato Elliott Abrams.

Il termine “diplomazia” nel linguaggio dell’Impero dopo essere stato progressivamente svuotato di significato, ha ora praticamente assunto il significato completamente opposto: “diplomazia” significa arrendersi senza condizione alcuna ai diktat dell’Impero. Noi (l’Impero) vi diamo ordini, voi (la UE, il resto del mondo) obbedite, e solo in queste condizioni useremo nei vostri confronti quelle etichette ueber-Orwelliane ed ipocrite del discorso ‘politico’ contemporaneo di “democrazia” e “civiltà”.

I tipi di ricatto, estorsione e sopraffazione, chiaramente illegali dal punto di vista sia della legge internazionale per non dire delle prassi diplomatiche tradizionali, vertono sul mafioso in casi come quelli dell’arresto della dirigente cinese della Huawei da parte del Canada per conto dell’Impero (cosa che Trump ha praticamente ammesso di avere ordinato per avere altri ‘carte’ da giocare nei negoziati con la Cina riguardo tariffe, scambi e commerci reciproci). Gli stessi ricatti l’Impero li sta appunto esercitando su praticamente tutti i paesi membro della UE riguardo il possibile acquisto di tecnologie 5G della Huawei da parte di questi stessi paesi (ovviamente la stampa tende a minimizzare che l’Impero non lo fa ‘solo’ per monopolizzare e controllare questi paesi nell’ambito del suo dominio delle tecnologie ed istituzioni della ‘sorveglianza’ e spionaggio (della National Security State), ma perchè, come nel caso degli approvvigionamenti energetici cui ritorno quasi subito, vuole imporre le proprie ditte, multinazionali, aziende al resto del mondo: prassi di nuovo eclatantemente illegali secondo tutta una serie di leggi internazionali, di accordi sotto il GATT, e via dicendo.

Lo stesso tipo di pressione all’ennesima potenza l’Impero lo sta esercitando da anni sulla UE riguardo gli approvigionamenti energetici, specificamente le forniture di gas naturale tramite gasdotti ma anche di prodotti petroliferi provenienti dalla Russia. La UE stessa (sembrerebbe quasi sempre da parte di proconsoli molto ligi alla ‘linea’ emanante da Washington, come nel caso di Donald Tusk, l’appropriamente denominato Jean-Claude Juncker (dove la c fa da maschera), ecc.) nei confronti di paesi membri come Ungheria, Grecia, ecc. ha spesso esercitato pressioni contrarie all’interesse dei paesi membri della UE stessa. Il colpo di stato neonazista orchestrato da Washington in Ucraina fa parte di questa serie di manovre, visto che l’Ucraina come paese principale di transito, stava cercando sotto una serie di regime ‘pro-occidentali’ di estorcere il massimo tariffario dal transito di gas di origine russa.

In questo caso le manovre fanno parte di una geostrategia di controllo globale da parte dell’Impero esplicitata abbastanza chiaramente in libri quali The Grand Chessboard di Zbigniew Brzezinski, di cui appunto il controllo delle risorse energetiche e delle loro vie di transito a livello globale (con potenziale ricattatorio ‘di controllo’ sul resto del mondo). Ma a livello economico immediato fanno anche parte di strategie di estorsione a vantaggio dell’esportazione delle proprie risorse e delle proprie multinazionali, visto che l’Impero sta appunto cercando di estorcere/imporre alla UE l’acquisto del proprio gas, spesso estratto con tecnologie ecologicamente assolutamente catastrofiche, come il fracking, e poi esportate sotto forma di gas liquido (LNG). Tecnologie andrebbe notato non solo infinitamente più dannose, ma molto più care, ed immensamente meno convenienti (cioè molto più care) per i paesi della UE. Ultimo oggetto di questi diktat ricattatori: il gasdotto Nordstream 2 verso la Germania.

Sarà interessante notare le azioni concrete (non le tante belle parole, dichiarazioni, sbuffi di aria calda di vari tipi…) da parte delle singole nazioni della UE e della UE stessa come ente in tutte queste situazioni.

Si tratta in qualche modo di modi piuttosto concreti anche di misurare il grado specifico della loro abiezione proconsolare. In questi ultimi decenni non hanno lasciato dubbi sul fatto di essere proconsoli. Il comportamento riguardo Snowden, Julian Assange e Wikileaks, le aggressioni in Libia, Siria, Iraq e sebbene non ancora direttamente militare, Iran, e ora da ultimo come caso ancora più grave ed eclatante il Venezuela, non fanno pensare bene…

Come ho scritto in un altro intervento sebbene l’Impero si (auto)esenti dalla Corte Internazionale dell’Aia, minacci i suoi giudici ed altri addetti riguardo indagini sui crimini di guerra commessi dall’Impero in Afghanistan (ma la stessa Corte è stata estremamente parziale e supina in casi analoghi nella ex-Yugoslavia, in Libia, ecc. Ecc. dove praticamente non ha mai indagato e tanto meno portato in tribunale o rinviato a giudizio personale NATO o dell’Impero, benchè i loro crimini e violazioni del diritto internazionale siano documentatissimi da parte della stampa non prezzolata), pratichi il tipo di attività e sorveglianza globale rivelati da Snowden ed altri, la UE invece di trattare l’Impero come il caso di gran lunga più grave ed eclatante di “rogue state” (cioè di stato eslege, che se ne infischia dello stato di diritto e del diritto internazionale, se non come strumento per sopraffare gli altri (cf. appunto ex-Yugoslavia, Ucraina vs. Crimea, Libia, ecc. Ecc.) non fa altro che inchinarvisi e soggiacervi in modi sempre più abbiettamente proconsolari.

Quando le dinamiche dei rapporti prendono questo tipo di piega, è più che ovvio che il partner più totalitario e più forte non farà altro che continuare a chiedere sempre maggiore servilismo, ed a rincarare le dosi e le sopraffazioni. Questi sono considerazioni ovvie a livello psicologico ed istituzionale, e se la UE ed i paesi che ne fanno parte non vogliono essere ridotti a livelli di Bantustan sudafricani ai tempi, o ai territori palestinesi occupati da Israele, è più che ovvio (non da mesi, ma da decenni!!) che debbano reagire, perchè nessuno rispetterà mai questi tipi di servilismo sempre più corrotto e degradante.