Il meccanismo dei BRICS ha un futuro promettente

brics bandieredi Wang Wen, Direttore esecutivo dell’Istituto Chongyang di Studi Finanziari dell’Università Renmin della Cina

da resistencia.cc

Traduzione di Marx21.it

I paesi membri del BRICS hanno differenze storiche, culturali, a livello di crescita economica, di tradizioni sociali, tra le altre. Tuttavia, tutte sono economie emergenti con qualità uniche e con interessi comuni di fronte ai vari problemi che incidono nell’attuale scenario globale. Attraverso l’apprendimento e l’aiuto reciproci, la complessiva ascesa di questo blocco sarà in grado di portare benefici alla comunità internazionale.

In un incontro di think tanks dei paesi BRICS svoltasi alcuni mesi fa, gli esperti partecipanti hanno confrontato il sistema BRICS con quello del G7, constatando il suo “enorme potenziale” e prevedendo il futuro più brillante per il primo.

Costituito integralmente da membri situati nell’emisfero settentrionale, il G7 non è rappresentativo a livello internazionale, non comprende, perciò, la pluralità delle economie emergenti. Il suo contributo alla governance globale è in fase di declino. In contrasto con questa situazione, l’insieme dei paesi del BRICS ha rappresentato più del 30% dell’economia globale nel 2016, contribuendo per circa il 60% alla sua crescita, il che è in gran parte superiore alle cifre del G7 a questo riguardo.

Con un sistema di cooperazione multilaterale senza la partecipazione dei paesi sviluppati occidentali, il sistema BRICS attira l’attenzione dei paesi in via di sviluppo, spesso emarginati nel contesto della governance globale.

I membri del blocco – Cina, Russia, India, Brasile e Sudafrica – insistono sull’indipendenza e sul principio della non interferenza negli affari interni reciproci, sulla ricerca dello sviluppo pacifico, e sostenendo la posizione centrale e il ruolo indispensabile delle Nazioni Unite. Il blocco si pronuncia per un ordine economico e politico internazionale più giusto e ragionevole.

Per quanto riguarda la storia mondiale, l’ascesa collettiva dei paesi BRICS rappresenta un nuovo paradigma di fronte al modello di crescita finora esistente tra i paesi occidentali. Ciò rappresenta un grande contributo allo sviluppo dell’umanità.

Il G7 è stato fondato nel 1976. Negli ultimi 40 anni, le contraddizioni tra gli Stati Uniti e e gli altri sei paesi non hanno mai smesso di esistere. Dal momento dell’incontro dei ministri delle Relazioni Estere del BRICS nel 2006, la cooperazione tra i paesi di questo blocco è diventato un elemento centrale della governance globale nell’ultimo decennio.

Con particolare rilievo negli ultimi anni, attraverso la costruzione congiunta della riserva di emergenza, l’istituzione della Nuova Banca di Sviluppo del BRICS, la discussione sull’espansione del BRICS e di nuove aree di cooperazione tra i suoi membri, si sta formando un nuovo meccanismo di apertura finanziaria internazionale e di macro-controllo.

Le divergenze e contraddizioni esistenti tra i paesi membri del BRICS sono in larga misura superate dai loro interessi comuni, dal coordinamento strategico e per la cooperazione reciprocamente vantaggiosa.

Nel settembre di quest’anno, il Vertice BRICS si svolgerà a Xiamen, in Cina, e deciderà la nuova agenda dello sviluppo dei paesi che ne fanno parte per i prossimi 10 anni. Ritengo che, attraverso una cooperazione pragmatica, i paesi BRICS contribuiranno ancora di più allo sviluppo economico mondiale e avranno un futuro promettente.

Fonte: Quotidiano del Popolo, edizione in portoghese